Gli Stati Uniti non mollano la Groenlandia | Instagram @realdonaldtrump - alanews
I funzionari della Casa Bianca analizzano costi e ramificazioni finanziarie per l’acquisizione della Groenlandia
La Groenlandia è un’isola di straordinaria bellezza e ricchezze naturali, che attira l’attenzione degli Stati Uniti in un contesto geopolitico in evoluzione. L’interesse del presidente Donald Trump per questo territorio autonomo ha sollevato un acceso dibattito politico, con la Casa Bianca che lavora per quantificare i costi e le implicazioni economiche di un possibile controllo americano sull’isola. Secondo il Washington Post, i funzionari della Casa Bianca stanno cercando di elaborare una stima precisa dei costi che il governo federale dovrebbe sostenere per gestire i servizi destinati ai circa 58.000 residenti groenlandesi.
Il desiderio di Trump di acquisire la Groenlandia ha sollevato non poche polemiche, in particolare in Danimarca, il paese di cui l’isola fa parte nel suo status di autonomia. I funzionari americani stanno esaminando vari scenari per valutare le spese necessarie per il mantenimento del territorio, che includono non solo i costi operativi, ma anche le potenziali entrate derivanti dalle ricchezze minerarie della Groenlandia. Attualmente, il governo danese sostiene i servizi pubblici sull’isola con una sovvenzione annua che si attesta intorno ai 600 milioni di dollari.
L’amministrazione Trump ha messo in cantiere l’idea di offrire un pacchetto migliore rispetto a quello attualmente in vigore, cercando di attrarre la Groenlandia con incentivi economici più vantaggiosi. “Si tratta di una cifra molto più alta“, ha commentato un funzionario a conoscenza delle trattative. Questo approccio mira a rendere più appetibile l’idea di un’integrazione sotto la bandiera americana, sostenendo che gli Stati Uniti potrebbero garantire maggiore sicurezza e prosperità economica agli groenlandesi.
La posizione strategica della Groenlandia, collocata tra l’Oceano Artico e l’Oceano Atlantico, non è sfuggita all’attenzione della Casa Bianca. La regione è cruciale per le rotte marittime e per le operazioni militari, il che spiega in parte l’interesse americano. Tuttavia, secondo le fonti del Washington Post, il progetto di acquisizione non è attualmente una priorità per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Prima di affrontare la questione groenlandese, l’amministrazione deve risolvere conflitti più urgenti, come la guerra in Ucraina e la stabilizzazione della situazione in Medio Oriente.
Per analizzare i costi e i benefici di un eventuale acquisto, l’Ufficio per la gestione e il bilancio ha incaricato un team di esperti di esaminare le possibili fonti di reddito, come le royalties sui minerali e le tasse derivanti dalle attività commerciali. Tuttavia, la reale redditività delle risorse minerarie groenlandesi rimane avvolta nell’incertezza. L’interesse di Trump ha suscitato incredulità e preoccupazione a Copenaghen, dove il governo danese ha ripetutamente espresso la sua apertura a un incremento della presenza americana sull’isola, a patto che non si modifichino i confini territoriali.
Mette Frederiksen, il primo ministro danese, è attesa in Groenlandia per una visita di tre giorni, un gesto che sottolinea l’impegno della Danimarca a rafforzare i legami con il territorio. In un periodo in cui le dinamiche geopolitiche cambiano rapidamente, la Groenlandia si trova al centro di un gioco di potere che potrebbe avere ripercussioni significative per la sua popolazione e per i rapporti tra nazioni. La questione di quanto “costa” realmente la Groenlandia rischia di trasformarsi in un tema di discussione cruciale, non solo per gli Stati Uniti e la Danimarca, ma per la stabilità dell’intera regione artica.
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