Dazi USA su foche e pinguini | Pixabay @mauribo - alanews
I dazi voluti da Trump non risparmiano nessuno… ma proprio nessuno… nemmeno foche e pinguini
Le isole Heard e McDonald, un arcipelago disabitato nell’Oceano Antartico, sono state incluse nell’elenco delle località soggette a dazi del 10% imposti dall’amministrazione USA. Nessuna sorpresa: Trump – d’altronde lo aveva detto – ha voluto colpire il mondo intero con questa manovra… ma in questo caso ha voluto decisamente esagerare. Queste isole, infatti, non hanno abitanti umani, ma solo una ricca fauna di foche e pinguini.
A partire dal 5 e 9 aprile, l’amministrazione Trump applicherà dazi a una vasta gamma di prodotti provenienti da circa sessanta nazioni e territori, in un’iniziativa che mira a proteggere le industrie americane. Tra i nomi noti figurano Canada, Messico e Unione Europea, ma sorprendentemente l’elenco include anche le remote isole Heard e McDonald. Queste isole, parte del territorio australiano, non sono solo desolate, ma completamente disabitate.
Le isole Heard e McDonald, con una superficie totale di poco più di 370 chilometri quadrati, si trovano nel sud dell’Oceano Indiano e sono caratterizzate da un clima estremamente rigido, costantemente influenzato dai venti antartici. L’isola Heard, la più grande delle due, ospita il vulcano Mawson Peak, che è attivo e rappresenta un’interessante area di studio per i geologi. Le condizioni atmosferiche rendono praticamente impossibile la vita umana, con piogge e nevicate incessanti che limitano le esplorazioni e le attività commerciali.
La scelta di includere tali isole nel pacchetto di dazi commerciali ha suscitato perplessità. Nonostante le isole siano state scoperte nel XIX secolo, esse non hanno alcuna popolazione residente. Al contrario, l’unica vita che prospera qui è quella di foche, pinguini e altri uccelli marini, che trovano nel clima rigido un habitat ideale. Pertanto, i dazi imposti non hanno alcun impatto diretto su una comunità locale, ma piuttosto su un ecosistema unico e fragile.
La decisione di applicare dazi anche a territori disabitati potrebbe sembrare un gesto simbolico piuttosto che una mossa commerciale strategica. Le isole Heard e McDonald non hanno risorse da esportare; la loro inclusione nell’elenco dei dazi potrebbe riflettere più l’atteggiamento aggressivo dell’amministrazione Trump nei confronti del commercio globale piuttosto che un reale interesse economico. Anche se le isole sono sotto la giurisdizione australiana, la loro distanza dall’Australia e l’assenza di infrastrutture commerciali rendono ogni tentativo di applicare dazi praticamente impraticabile.
Inoltre, il fatto che i dazi siano stati estesi anche a queste isole solleva interrogativi sul futuro delle relazioni commerciali internazionali. Con le tensioni crescenti tra gli Stati Uniti e altre nazioni, l’inclusione di aree remote e disabitate potrebbe essere vista come un tentativo di estendere l’influenza americana anche nei luoghi più improbabili. Le conseguenze di questa politica commerciale potrebbero rivelarsi più vaste, influenzando le dinamiche geopolitiche e le alleanze globali.
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