Il governo bulgaro del premier Rosen Zhelyazkov, sostenuto dalla coalizione con i socialisti e il partito populista, ha superato una seconda mozione di sfiducia in Parlamento, con 130 voti contrari. L’opposizione accusa l’esecutivo di inefficacia nella lotta contro la corruzione
Il recente sviluppo politico in Bulgaria ha visto il governo guidato dal premier Rosen Zhelyazkov superare una nuova mozione di sfiducia, presentata dall’opposizione nazionalista. Questo evento, avvenuto in Parlamento, ha mostrato il supporto della maggioranza dei deputati, con 130 voti contrari alla sfiducia e 72 favorevoli. La partecipazione di 202 dei 240 deputati ha evidenziato la stabilità attuale dell’esecutivo, nonostante le sfide che deve affrontare.
La coalizione di governo e le sue sfide
Zhelyazkov, leader del partito di centrodestra GERB, ha formato un governo di coalizione con i socialisti bulgari (BSP) e il partito populista “C’è un popolo come questo” (ITN). Questa alleanza, pur essendo fragile, ha permesso di mantenere una certa stabilità politica in un contesto caratterizzato da crescente tensione sociale e accuse di corruzione. Gli oppositori, in particolare il partito nazionalista “MEC” (Morale, Unità, Onore), supportato da altre due formazioni sovraniste, “Vazrazhdane” (Rinascita) e “Velicie” (Grandezza), hanno accusato il governo di non fare abbastanza nella lotta contro la corruzione, che secondo loro è diffusa a tutti i livelli del potere.
Cambiamenti nella minoranza turca
Un aspetto significativo di questa votazione è stato il cambiamento di posizione di alcuni membri della minoranza turca in Parlamento. Il partito “Democrazia, diritti e libertà” (DPS) ha deciso di ritirare il proprio sostegno al governo, aumentando la pressione sulla già fragile coalizione. Tuttavia, il secondo partito della minoranza turca, “Nuovo inizio”, ha sorpreso molti votando contro la sfiducia, contribuendo a mantenere in carica il governo di Zhelyazkov. Il leader di “Nuovo inizio”, Delyan Peevski, è una figura controversa, nota per le sue connessioni nel mondo degli affari e per essere stato colpito dalle sanzioni statunitensi previste dalla legge “Global Magnitsky Human Rights Accountability Act”, che punisce le violazioni dei diritti umani e gli atti di corruzione a livello globale.
Le accuse di corruzione e la resilienza del governo
Le motivazioni addotte dai nazionalisti per giustificare la loro mozione di sfiducia si concentrano sull’inefficacia del governo nella lotta alla corruzione. Rappresentanti di “MEC” hanno dichiarato che l’esecutivo tollera comportamenti scorretti e la diffusione della corruzione tra i membri del Parlamento. Questo clima di sfiducia e accuse di malgoverno riflette una situazione politica complessa e in continua evoluzione, in cui la stabilità del governo Zhelyazkov è costantemente messa alla prova.
Insediatosi il 16 gennaio di quest’anno, il governo ha dimostrato una certa resilienza di fronte a queste sfide. Tuttavia, la situazione rimane incerta e le prossime mosse politiche potrebbero influenzare significativamente il futuro della coalizione e del paese nel suo complesso. L’attenzione ora si sposta su come il governo affronterà le crescenti richieste di trasparenza e riforme, essenziali per ristabilire la fiducia della popolazione e garantire una governance efficace in Bulgaria.