TEHERAN, 16 APR – Durante la sua visita, Grossi incontrerà il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, e il capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran, Mohammad Eslami. Ha avvertito che l’Iran è vicino a possedere una bomba atomica e ha richiesto la verifica delle attività nucleari. La visita precede i colloqui tra Iran e Stati Uniti a Roma, dove Washington chiede la cessazione delle attività nucleari, rifiutate dall’Iran
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, è arrivato a Teheran per una visita di grande importanza, durante la quale si incontrerà con alcuni dei più alti funzionari iraniani. Tra i colloqui in programma, spiccano quelli con il ministro degli Esteri Abbas Araghchi e il presidente dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran, Mohammad Eslami. Questi incontri si collocano in un contesto di crescente preoccupazione internazionale riguardo al programma nucleare iraniano.
L’arrivo di Grossi coincide con un momento cruciale per le relazioni tra Iran e Stati Uniti, a pochi giorni dall’inizio di un nuovo round di negoziati a Roma, che vedrà la partecipazione di rappresentanti iraniani e americani. Le tensioni si sono intensificate negli ultimi mesi, con gli Stati Uniti che hanno richiesto la cessazione delle attività nucleari di Teheran, mentre il governo iraniano ha rifiutato tali richieste, difendendo il suo diritto alla ricerca e allo sviluppo nucleare.
L’allerta di Grossi sul nucleare iraniano
Prima della sua partenza per l’Iran, Grossi ha lanciato un allarme, affermando che l’Iran potrebbe essere molto vicino a raggiungere la capacità di sviluppare armi nucleari. La sua dichiarazione ha suscitato preoccupazione tra le potenze mondiali, temendo che un Iran dotato di armi nucleari possa destabilizzare ulteriormente il già fragile equilibrio geopolitico della regione mediorientale.
Durante la sua visita, Grossi intende verificare lo stato delle attività nucleari iraniane e sollecitare maggiore trasparenza da parte di Teheran. Le ispezioni e le verifiche dell’Aiea sono essenziali per monitorare il rispetto degli accordi internazionali e per garantire che il programma nucleare iraniano non venga deviato verso scopi militari. Tuttavia, la collaborazione tra l’Aiea e l’Iran ha subito pause significative negli ultimi mesi, complicando ulteriormente la situazione.
Le prospettive per il dialogo tra Iran e Stati Uniti
In aggiunta ai colloqui con i funzionari iraniani, Grossi potrebbe discutere delle misure necessarie per favorire una ripresa del dialogo tra Iran e Stati Uniti. La comunità internazionale guarda con attenzione a questi sviluppi, poiché un eventuale fallimento dei negoziati potrebbe portare a sanzioni più severe nei confronti di Teheran e a un ulteriore inasprimento delle tensioni regionali.
Un tema centrale del dibattito riguarda il futuro dell’accordo nucleare del 2015, noto formalmente come Piano d’azione congiunto globale (JCPOA). Questo accordo, che aveva visto la partecipazione di Iran, Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia e Germania, mirava a limitare le attività nucleari iraniane in cambio di un alleggerimento delle sanzioni. Tuttavia, il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nel 2018 ha aperto la strada a un progressivo disimpegno da parte dell’Iran, che ha iniziato a riprendere attività nucleari vietate.
Le implicazioni geopolitiche della visita di Grossi
Il contesto geopolitico si complica ulteriormente a causa delle alleanze regionali e delle rivalità storiche. Paesi come Israele e Arabia Saudita guardano con preoccupazione a un Iran potenzialmente armato di bombe nucleari e hanno avvertito che non esiteranno a prendere misure drastiche per prevenire tale scenario. Le dichiarazioni di Grossi giungono in un momento in cui la comunità internazionale è chiamata a riflettere sulle strategie più efficaci per garantire la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente.