Teheran, 09 aprile – Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato la disponibilità a fornire garanzie che l’Iran non intende costruire bombe atomiche. Ha anche confermato la libertà per gli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di controllare i siti nucleari. Pezeshkian ha espresso preoccupazioni verso le politiche statunitensi, pur affermando che il Leader Ali Khamenei non ha problemi con gli investimenti americani. Ha inoltre espresso la disponibilità per colloqui, ma condizionata dalla mancanza di fiducia dovuta alle sanzioni.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha recentemente dichiarato che l’Iran è pronto a fornire garanzie internazionali sul fatto che non intende sviluppare armi nucleari. Questa affermazione è stata accompagnata dalla disponibilità a consentire agli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) di monitorare i siti nucleari iraniani. Pezeshkian ha affermato: “Presenteremo qualsiasi garanzia sul fatto che non intendiamo costruire bombe atomiche“. Queste dichiarazioni giungono in un contesto di crescente tensione internazionale, rendendo la questione nucleare iraniana sempre più rilevante.
Le dichiarazioni del presidente iraniano
“Presenteremo qualsiasi garanzia sul fatto che non intendiamo costruire bombe atomiche e anche gli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) saranno liberi di ispezionare il nostro sito nucleare”, ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. “Il Leader (Ali Khamenei) non ha problemi riguardo agli investimenti americani in Iran ma noi abbiamo problemi con le loro politiche sbagliate, le loro cospirazioni e i loro tentativi di rovesciare la Repubblica Islamica”, ha aggiunto Pezeshkian, citato da Irna. “Come ha detto il Leader Ali Khamenei, siamo pronti per i colloqui, ma non direttamente, a causa della mancanza di fiducia, perché da un lato ci sanzionano e dall’altro ci dicono di tenere negoziati”, ha sottolineato il presidente iraniano.
Contesto delle dichiarazioni
Le affermazioni del presidente iraniano arrivano in un periodo di forti tensioni tra Iran e Stati Uniti, in seguito al ritiro unilaterale di Washington dall’accordo nucleare del 2015, noto come JCPOA. Questo accordo, firmato tra Teheran e sei potenze mondiali, mirava a limitare il programma nucleare iraniano in cambio di un allentamento delle sanzioni economiche. Dopo il ritiro, gli Stati Uniti hanno reintrodotto severe sanzioni, forzando l’Iran a riprendere alcune attività nucleari precedentemente sospese, complicando ulteriormente la situazione.
Le posizioni iraniane
Pezeshkian ha anche chiarito che il Leader Supremo, Ali Khamenei, non è contrario agli investimenti americani in Iran, ma critica le politiche statunitensi e le percepite cospirazioni contro la Repubblica Islamica. “Abbiamo problemi con le loro politiche sbagliate e i loro tentativi di rovesciarci”, ha dichiarato. Questo clima di sfiducia rende difficile l’avvio di colloqui diretti, nonostante la disponibilità di Teheran a dialogare per risolvere le controversie.
Implicazioni per la sicurezza regionale
Le garanzie fornite dall’Iran potrebbero avere implicazioni significative per la sicurezza regionale e le relazioni internazionali. Gli esperti avvertono che la mancanza di fiducia tra l’Iran e gli Stati Uniti, insieme alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, rappresenta una sfida complessa. La comunità internazionale sta monitorando attentamente la situazione, poiché un eventuale progresso nei negoziati potrebbe alterare l’equilibrio di potere nella regione e influenzare le politiche di sicurezza globale.
Queste dichiarazioni evidenziano la continua complessità della questione nucleare iraniana e la necessità di un approccio diplomatico che possa portare a una risoluzione pacifica delle controversie esistenti. La strada verso una maggiore stabilità richiede un impegno sincero da entrambe le parti e la volontà di superare le diffidenze storiche.