MO, Youssef Hamduna (Educaid): “A Rafah situazione terribile. Il silenzio uccide le persone”
“Tutti in attesa della morte, è responsabilità della comunità internazionale”
(Roma). “Non ho vissuto la situazione post 7 ottobre a Gaza perché sono arrivato prima in Italia, ma ho lasciato lì tutti i miei familiari. I miei fratelli e le mie sorelle sono ancora in Palestina e mia madre è morta un mese fa e non l’ho potuta salutare”, ha esordito così il cittadino di Gaza e operatore umanitario della Ong Educaid, Youssef Hamduna, rispondendo alle domande dei cronisti a margine del flash-mob davanti Montecitorio. “A Rafah la situazione è terribile, tutti sono in attesa della morte. Sono senza cibo, acqua e medicine e tutto ciò viene affrontato con il silenzio dal mondo. Un silenzio che uccide le persone ed ogni speranza ha continuato -. Non si tratta più di politica, ma di umanità perché c’è un popolo che sta morendo. Se inizia l’attacco a Rafah quelle persone non sanno più dove rifugiare”. Alla domanda se è anche responsabilità di Hamas ha detto: “è di tutto il mondo, in primis della comunità internazionale che ha portato a tutto questo”. (Davide Di Carlo/alanews)
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