La bandiera della Serbia | Pixabay @Kaufdex - alanews.it
Manifestazioni in risposta a una presunta aggressione con annesso pestaggio subìti da alcuni studenti, avvenuto la notte precedente e coinvolgente membri del partito di maggioranza, il Serbian Progressive Party (Sns), guidato dal presidente Aleksandar Vučić
Nella serata di ieri, venerdì 28 marzo 2025, Novi Sad, la seconda città della Serbia nel nord del Paese, è stata al centro di manifestazioni studentesche che hanno bloccato una delle strade più affollate della movida. Questa azione di protesta è stata in risposta a una presunta aggressione con annesso pestaggio subìti da alcuni studenti, avvenuto la notte precedente e coinvolgente membri del partito di maggioranza, il Serbian Progressive Party (Sns), guidato dal presidente Aleksandar Vučić. La mobilitazione ha messo in luce le crescenti tensioni tra i giovani e le autorità, evidenziando una situazione politica in fermento.
Secondo le testimonianze degli studenti, il presunto pestaggio sarebbe stato perpetrato da attivisti dell’Sns in una zona nota per i suoi bar e locali notturni. Gli studenti hanno deciso di mantenere la strada bloccata fino alle 3 di notte, esprimendo il loro dissenso con fischietti e vuvuzelas. Hanno dichiarato: “Staremo qui per fare rumore, non per divertirci”. Questo gesto simbolico ha attirato l’attenzione della popolazione locale e dei media nazionali, sottolineando un crescente clima di tensione.
Il ministero dell’Interno serbo ha smentito le accuse degli studenti, affermando che l’incidente non sarebbe stato un attacco politico, ma una rissa tra giovani, molti dei quali erano sotto l’effetto dell’alcol. Le autorità hanno confermato che alcuni partecipanti alla rissa hanno riportato ferite, ma non sono stati forniti dettagli sull’identità degli aggressori o sulla dinamica dell’evento. Anche i rappresentanti locali del SNS hanno negato qualsiasi coinvolgimento dei loro membri nell’incidente, alimentando ulteriormente il dibattito pubblico.
La protesta a Novi Sad ha ispirato anche manifestazioni di solidarietà in altre città serbe. Gli studenti di Belgrado e Kragujevac hanno bloccato temporaneamente strade principali per far sentire la loro voce. Questi eventi hanno evidenziato un fenomeno più ampio di mobilitazione giovanile, in un contesto politico che continua a suscitare preoccupazioni tra i cittadini serbi. Le questioni di sicurezza e libertà di espressione sono diventate centrali nel dibattito pubblico, con un numero crescente di giovani che si sente obbligato a intervenire contro le ingiustizie percepite.
Le tensioni tra studenti e autorità in Serbia riflettono un clima politico complesso, dove la libertà di espressione e la sicurezza pubblica sono frequentemente messi in discussione. Le proteste a Novi Sad non solo attirano l’attenzione, ma evidenziano anche il malcontento giovanile come una forza significativa nel panorama politico del paese. Le conseguenze di questi eventi potrebbero avere un impatto duraturo sul dialogo politico in Serbia e sulla mobilitazione sociale futura, rendendo cruciale seguire l’evoluzione di questa situazione.
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