Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato un significativo aumento delle forze armate, con un investimento di 10,4 miliardi di euro per portare la spesa in difesa al 2% del PIL
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha recentemente annunciato un ambizioso piano di sicurezza e difesa, che prevede un incremento significativo delle forze armate del paese. Durante una conferenza stampa, dopo la riunione del Consiglio dei Ministri, Sanchez ha spiegato che il governo investirà 10,4 miliardi di euro per aumentare la spesa in difesa dal 1,4% al 2% del PIL entro il 2025. Questo piano non solo mira a rafforzare la capacità militare della Spagna, ma anche a creare circa 100.000 posti di lavoro, di cui 36.000 direttamente legati all’industria della difesa e circa 60.000 indiretti, generando un impatto positivo sull’economia nazionale.
I pilastri fondamentali del piano
Il piano di Sanchez si articola su cinque pilastri fondamentali. Il primo prevede un investimento del 35% del totale per migliorare le condizioni generali delle truppe e della marina, con un focus sull’aumento del personale militare e l’ammodernamento dell’equipaggiamento. Questo è un tema cruciale per rispondere alle sfide contemporanee della sicurezza.
Il secondo pilastro si concentra sulla sicurezza digitale, con un investimento del 31% destinato alla creazione di uno “scudo digitale“. La Spagna è bersaglio di oltre mille attacchi informatici ogni anno, colpendo servizi essenziali e infrastrutture critiche. Parte di questi fondi sarà utilizzata per modernizzare i sistemi di telecomunicazione delle forze armate, acquistare nuovi satelliti e potenziare le capacità di cyber sicurezza, un ambito sempre più rilevante nell’era della digitalizzazione.
Rafforzamento delle capacità operative
Un terzo aspetto del piano, che riceverà il 17% dei finanziamenti, riguarda il rafforzamento delle capacità di doppio uso delle forze armate, per una risposta più efficace in situazioni di emergenza e disastri naturali. Questa flessibilità operativa rappresenta un valore aggiunto nell’ambito delle missioni umanitarie e di soccorso.
Inoltre, il governo spagnolo prevede un aumento del 18% degli investimenti in innovazione e sviluppo nell’industria della difesa, un passo necessario per mantenere la competitività in un settore in continua evoluzione. Infine, il quinto pilastro si focalizza sul miglioramento delle condizioni di sicurezza per circa 3.000 militari spagnoli attualmente impiegati in 16 missioni di pace all’estero.
Un approccio equilibrato
Sanchez ha sottolineato che meno di un quinto dell’investimento totale sarà destinato ad armi convenzionali, chiarendo che “non un euro sarà stornato dalla spesa sociale”. Questo approccio mira a bilanciare la necessità di sicurezza con il sostegno ai cittadini. Il premier ha anche annunciato che presenterà il programma al Congresso dei deputati, affermando che l’approvazione non richiederà il via libera delle Camere, poiché non comporta un aumento del bilancio. Il finanziamento sarà garantito attraverso risparmi e residui, compresi fondi europei come quelli del programma Next Generation.
Sanchez ha riconosciuto le “differenze” esistenti tra le forze politiche riguardo alla spesa militare, ma ha invitato a superarle per il bene della sicurezza europea e, di conseguenza, della Spagna. La sua determinazione a lavorare insieme per affrontare queste sfide dimostra una volontà politica di unità in un contesto internazionale sempre più complesso.
