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Netanyahu in visita negli Stati Uniti, ma la data non è ancora fissata. Trump ha anticipato la visita, ma una fonte precisa che avverrà tra alcune settimane. Si discute anche dei dazi annunciati dal presidente americano. In Ungheria, Netanyahu elogia la decisione di Orban di ritirarsi dalla CPI
Annuncio a sorpresa del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo alla possibile visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Washington. Durante una conversazione con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, Trump ha indicato che la visita potrebbe avvenire già la prossima settimana. Tuttavia, fonti dell’amministrazione americana hanno precisato che la data non è ancora stata fissata e potrebbe subire ritardi.
L’ufficio del premier israeliano ha confermato che Netanyahu ha avuto un colloquio con Trump mentre si trovava a Budapest, dove ha incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Questa visita negli Stati Uniti è particolarmente attesa, poiché non solo si prevede che i dazi commerciali annunciati da Trump nei confronti di Israele, pari al 17%, possano essere uno dei temi principali da discutere, ma anche perchè sul tavolo c’è la risoluzione del conflitto con la Palestina.
Netanyahu ha già visitato Washington all’inizio di febbraio, diventando il primo leader straniero accolto da Trump dopo il suo ritorno alla Casa Bianca. Questo incontro ha rappresentato un chiaro segnale della continua alleanza tra Stati Uniti e Israele, nonostante le tensioni internazionali e le divergenze politiche su temi delicati come il conflitto israelo-palestinese. La visita imminente di Netanyahu potrebbe ulteriormente consolidare questa alleanza e affrontare questioni cruciali.
Durante il suo soggiorno a Budapest, Netanyahu ha discusso con Orbán della controversa decisione dell’Ungheria di ritirarsi dalla Corte penale internazionale. Orbán ha definito la CPI un “tribunale politico”, e Netanyahu ha lodato la scelta del premier ungherese, definendola “coraggiosa”. Le dichiarazioni di Netanyahu hanno evidenziato una critica nei confronti della CPI, accusandola di non opporsi al terrorismo e di avere un atteggiamento ostile nei confronti di Israele.
Questa visita, sebbene non ancora confermata ufficialmente, potrebbe rivelarsi cruciale per le dinamiche geopolitiche della regione e influenzare le relazioni commerciali tra le due nazioni. Con la Pasqua ebraica in arrivo, gli sviluppi futuri saranno seguiti con attenzione dagli osservatori internazionali.
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