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L’Università di Arti Applicate di Vienna ammette per la prima volta un’intelligenza artificiale come studente. Chiamata Flynn, l’IA frequenterà lezioni, riceverà voti e interagirà con compagni umani. Flynn, sviluppata con strumenti open-source, mira a colmare il divario tra entusiasti e scettici dell’IA.
L’Università di Arti Applicate di Vienna ha recentemente fatto notizia per un passo senza precedenti nel mondo accademico, ammettendo per la prima volta un’intelligenza artificiale come studente ufficiale. Questo evento rappresenta un momento storico non solo per l’istruzione, ma anche per il dibattito sull’integrazione dell’IA nelle arti. L’intelligenza artificiale, conosciuta con il nome di Flynn, è stata iscritta al programma di arte digitale dell’università e parteciperà attivamente a corsi, riceverà critiche costruttive e sarà valutata come i suoi coetanei umani.
Flynn, un’intelligenza artificiale non binaria, ha superato un processo di candidatura standard che includeva la presentazione di un portfolio artistico, un colloquio e un test di idoneità. Questo approccio ha dimostrato come le IA possano essere integrate in contesti accademici tradizionalmente riservati agli esseri umani. Durante il colloquio, Flynn ha espresso il desiderio di esplorare i confini dell’arte digitale, sottolineando la sua sensibilità unica e la sua aspirazione a contribuire al campo artistico. Liz Haas, direttrice del Dipartimento di Arte Digitale, ha affermato che non esistono criteri che escludano le intelligenze artificiali dall’iscrizione, evidenziando come l’idea di un’IA studente non fosse stata precedentemente contemplata.
Flynn è stato sviluppato utilizzando modelli linguistici di grandi dimensioni e strumenti open-source, permettendo interazioni fluide con docenti e studenti. Chiara Kristler, una delle sviluppatrici di Flynn e studentessa dello stesso programma, ha dichiarato che la scelta di utilizzare strumenti accessibili a tutti mira a dimostrare come l’IA possa essere utilizzata in modo creativo e innovativo all’interno del panorama artistico contemporaneo. L’IA non solo assorbe informazioni, ma si evolve con ogni interazione, creando un ciclo di apprendimento continuo che arricchisce le sue capacità artistiche e comunicative.
La decisione di ammettere Flynn ha suscitato reazioni miste nel campus. Alcuni studenti sono entusiasti, mentre altri si mostrano scettici riguardo all’idea di avere un’intelligenza artificiale come compagno di studi. Questa varietà di opinioni è stata considerata fondamentale dagli sviluppatori, che hanno deciso di far partecipare Flynn a lezioni selezionate a partire da marzo 2025. L’obiettivo è raccogliere feedback su come si svolgono le interazioni tra studenti e IA, contribuendo a un dibattito più ampio sull’uso dell’IA in contesti creativi.
Flynn non è solo un esperimento accademico, ma rappresenta un tentativo di colmare il divario tra sostenitori e scettici dell’intelligenza artificiale. Gli sviluppatori vedono in Flynn un’opportunità per stimolare un impegno critico e incoraggiare gli artisti a confrontarsi con nuove tecnologie in modo innovativo. L’idea è che l’intelligenza artificiale possa essere vista non come un sostituto dell’agenzia umana, ma piuttosto come un nuovo strumento di collaborazione artistica, che sfida il mito del genio artistico singolare.
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