8 marzo, le voci dal corteo di Roma: “Ddl femminicidio? Propaganda, vera cura è educazione”
“Passo in avanti che riconosce matrice ma aumento di pene non basta. Serve agire culturalmente”
Politica (Roma). L’annuale corteo transfemminista di Non una di Meno per l’8 marzo si trova nelle strade di Roma. Proprio ieri il consiglio dei ministri ha presentato un ddl del Governo per istituire il reato di femminicidio, scelta che è stata accolta freddamente dalle manifestanti: “Parlare di femminicidio come reato non ascrivibile all’omicidio è un passo importante perché riconosce la matrice del possesso. Però non è punendo che si risolve questo problema: c’è una cultura dietro. Non si può pensare di punire i femminicidio senza istituire percorsi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Altrimenti il discorso è a metà. In Italia ci sono 8 milioni di donne che non lavorano e che non hanno indipendenza economica. Un ergastolo non è un deterrente efficace, la storia ce lo dimostra. La vera cura al problema sistemico è l’educazione. È una mossa di propaganda che si fa in prossimità dell’8 marzo. Un aumento delle pene non serve a impedire che le donne vengano uccise.” (Nicolò Morocutti/alanews)
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