Domodossola modifica le celebrazioni per il 25 aprile a causa del luto nazionale per la scomparsa del Sacro Padre. Annullati cortei e sfilate, sarà presente solo una tromba solista. I gruppi politici locali sottolineano l’importanza di onorare la memoria della Resistenza
L’amministrazione comunale di Domodossola ha recentemente annunciato significative modifiche al programma delle celebrazioni per il 25 aprile, la giornata che celebra la Festa della Liberazione. Questa decisione, presa in segno di rispetto per il lutto nazionale seguito alla scomparsa del Papa, ha generato un acceso dibattito politico in una città che è stata il cuore pulsante di una delle più celebri Repubbliche partigiane durante la Seconda guerra mondiale.
Modifiche al programma delle celebrazioni
Nella nota ufficiale, il Comune ha comunicato che non ci saranno il tradizionale corteo e la sfilata, che avrebbero dovuto partire da Piazza Repubblica dell’Ossola e concludersi in Piazza Matteotti. Anche la partecipazione del corpo musicale è stata annullata; gli unici suoni a risuonare saranno quelli di una tromba solista, che accompagnerà i momenti salienti della cerimonia. Questa scelta di sobrietà, secondo l’amministrazione, riflette un desiderio di rispetto e riflessione in un contesto di lutto nazionale.
Reazioni dei gruppi politici di sinistra
La decisione di cancellare il corteo ha suscitato forti reazioni da parte di diversi gruppi politici di sinistra, tra cui il Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Volt. In una nota congiunta, questi partiti hanno espresso la loro contrarietà, sottolineando che la Festa della Liberazione rappresenta una pietra angolare della democrazia italiana, un giorno in cui il paese ha riconquistato dignità e libertà dopo anni di oppressione nazifascista. Secondo loro, celebrare questo evento con sobrietà rischia di svilire il significato profondo di una memoria collettiva che ha permesso all’Italia di rinascere dalle macerie della guerra.
L’importanza della memoria storica
I rappresentanti di sinistra hanno inoltre avvertito che ridimensionare le celebrazioni o limitarsi a momenti simbolici potrebbe indebolire la memoria pubblica e alimentare una visione revisionista della storia. Hanno ribadito l’importanza di custodire e trasmettere i valori fondamentali della Resistenza, come libertà, giustizia e partecipazione, valori essenziali per la democrazia contemporanea.