BARI, 14 APR – La presidente Colosimo ha annunciato un protocollo con TikTok per la rimozione di contenuti problematici. Ha sottolineato l’uso crescente delle nuove tecnologie da parte della criminalità organizzata, evidenziando l’importanza di intervenire per proteggere la società
In un contesto di crescente preoccupazione per l’influenza della criminalità organizzata nelle nuove tecnologie, la presidente della Commissione Antimafia, Colosimo, ha annunciato l’imminente introduzione di un protocollo di collaborazione con TikTok. Questo accordo mira a combattere la diffusione di contenuti legati alla mafia sulla piattaforma di social media, sempre più utilizzata da giovani e adolescenti. La proposta è stata presentata durante un incontro a Bari, dove Colosimo ha sottolineato l’urgenza di intervenire in un ambito nel quale la criminalità si sta adattando rapidamente ai cambiamenti tecnologici.
Meccanismi di segnalazione e rimozione dei contenuti
Colosimo ha chiarito che il protocollo prevede un meccanismo di segnalazione che consentirà alla Commissione di richiedere la rimozione di contenuti specifici. “Su mia segnalazione, TikTok dovrà cancellare determinati contenuti che promuovono o glorificano la criminalità organizzata,” ha dichiarato. Questo passo si inserisce in un quadro più ampio di interventi normativi e operativi volti a garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare dei più giovani, che sono spesso esposti a messaggi pericolosi tramite i social media.
L’adattamento della mafia alle tecnologie emergenti
Il fenomeno dell’utilizzo delle piattaforme digitali da parte della criminalità organizzata non è nuovo, ma sta assumendo forme sempre più sofisticate. La mafia ha dimostrato una notevole capacità di adattamento alle tecnologie emergenti, utilizzando i social per reclutare nuovi membri, comunicare tra loro e persino fare propaganda. “Un conto è il diritto alla privacy, un conto è dare alla mafia strumenti che non sono intercettabili,” ha aggiunto Colosimo, richiamando l’attenzione sulla necessità di un equilibrio tra la protezione dei diritti individuali e la sicurezza collettiva.
BARI, 14 APR – La presidente Colosimo ha annunciato un protocollo con TikTok per la rimozione di contenuti problematici. Ha sottolineato l’uso crescente delle nuove tecnologie da parte della criminalità organizzata, evidenziando l’importanza di intervenire per proteggere la società
In un contesto di crescente preoccupazione per l’influenza della criminalità organizzata nelle nuove tecnologie, la presidente della Commissione Antimafia, Colosimo, ha annunciato l’imminente introduzione di un protocollo di collaborazione con TikTok. Questo accordo mira a combattere la diffusione di contenuti legati alla mafia sulla piattaforma di social media, sempre più utilizzata da giovani e adolescenti. La proposta è stata presentata durante un incontro a Bari, dove Colosimo ha sottolineato l’urgenza di intervenire in un ambito nel quale la criminalità si sta adattando rapidamente ai cambiamenti tecnologici.
Meccanismi di segnalazione e rimozione dei contenuti
Colosimo ha chiarito che il protocollo prevede un meccanismo di segnalazione che consentirà alla Commissione di richiedere la rimozione di contenuti specifici. “Su mia segnalazione, TikTok dovrà cancellare determinati contenuti che promuovono o glorificano la criminalità organizzata,” ha dichiarato. Questo passo si inserisce in un quadro più ampio di interventi normativi e operativi volti a garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare dei più giovani, che sono spesso esposti a messaggi pericolosi tramite i social media.
L’adattamento della mafia alle tecnologie emergenti
Il fenomeno dell’utilizzo delle piattaforme digitali da parte della criminalità organizzata non è nuovo, ma sta assumendo forme sempre più sofisticate. La mafia ha dimostrato una notevole capacità di adattamento alle tecnologie emergenti, utilizzando i social per reclutare nuovi membri, comunicare tra loro e persino fare propaganda. “Un conto è il diritto alla privacy, un conto è dare alla mafia strumenti che non sono intercettabili,” ha aggiunto Colosimo, richiamando l’attenzione sulla necessità di un equilibrio tra la protezione dei diritti individuali e la sicurezza collettiva.
Educazione e consapevolezza
Durante l’incontro, Colosimo ha sottolineato l’importanza di educare le giovani generazioni a riconoscere e rifiutare la cultura mafiosa. Ha citato episodi recenti, come il raduno di fan di Andrea Zeta, figlio di un noto esponente della mafia siciliana, e il video virale che mostra l’evasione di Marco Raduano, un capobanda della mafia di Vieste. In questo contesto, la canzone “Maresciallo non ci prendi” diventa simbolo dell’impunità e della sfida alle autorità, evidenziando un atteggiamento pericoloso che richiede un intervento serio.