Congo, operatore umanitario: “Quelle strade pericolose in un Paese dimenticato”
“Attacco non è novità, mi suscita ricordi e rabbia perché nessuno ne parla”
POLITICA (Bruxelles). “Quando ho lavorato a Goma ho percorso spesso quelle strade per poter evacuare i feriti verso l’ospedale in cui lavoravo. Per noi attori umanitari percorrerle è sempre stata una fonte di preoccupazione perché, sebbene fossimo sempre in contatto con tutti gli attori presenti sul campo, ci sono fattori che è difficile controllare: dal banditismo ai gruppi armati che sfuggono al controllo dei loro capi. In Congo ho visto migliaia di feriti e la notizia dell’attacco di lunedì ha riportato a galla tanti ricordi ed emozioni. Ma mi ha suscitato anche rabbia perché quello che avviene è terribile e dimenticato. Fa piacere sapere che l’Italia fosse rappresentata da Luca Attanasio, una persona così sensibile alla sofferenza della gente in un Paese dimenticato”. Così Andrea Marelli, infermiere, dal 2007 operatore umanitario in missioni soprattutto nel continente africano e, dal 2013 al 2016 impegnato nella Repubblica democratica del Congo con la Croce Rossa Internazionale. (Giulia Torbidoni/alanews)
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