Il governo vuole trattare sui dazi USA | Instagram @giorgiameloni - alanews
L’inasprimento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Europa sta creando un clima di preoccupazione crescente, e l’Italia, come sesta potenza mondiale nell’export, si trova a dover affrontare una situazione di vulnerabilità. L’imminente annuncio dell’amministrazione Trump riguardo a nuovi dazi sulle importazioni rappresenta un duro colpo per l’economia globale, e in particolare per il nostro Paese. Con il 40% del proprio PIL legato alle esportazioni, l’Italia è particolarmente esposta a misure protezionistiche che potrebbero danneggiare gravemente il prestigioso marchio del Made in Italy.
Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico nella commissione bilancio della Camera dei Deputati, ha espresso in modo chiaro e deciso le sue preoccupazioni riguardo all’atteggiamento del governo italiano. Secondo Pagano, l’esecutivo sta dimostrando una remissività inaccettabile, scegliendo una “strategia transattiva” nei rapporti con gli Stati Uniti invece di adottare un approccio più assertivo e difensivo per le nostre imprese. La proposta del governo, presentata in parlamento, non contempla misure concrete per contrastare i dazi ingiusti, né prevede una difesa robusta dei settori strategici del nostro mercato.
Pagano sottolinea come sia fondamentale che l’Italia non si limiti a negoziare concessioni su temi come il gas e la difesa per riequilibrare il surplus commerciale con gli Stati Uniti. Non si tratta di accettare passivamente le penalizzazioni, ma di opporsi attivamente a politiche che danneggiano il nostro tessuto economico. Mentre altri Paesi dell’Unione Europea stanno implementando strategie concrete per tutelare i propri interessi commerciali, l’Italia sembra rimanere ferma in un dialogo costruttivo che, a ben vedere, si traduce in un piegarsi alle decisioni americane senza una reale reazione.
Secondo Pagano “Il governo non solo non critica apertamente le scelte scellerate di Trump, ma cerca in modo surreale di dipingerle come un’opportunità, suggerendo che i dazi contro altri Paesi possano favorire il Made in Italy, a discapito di una realtà ben diversa: le nostre imprese saranno le prime a pagarne il prezzo”.
Un altro aspetto cruciale da considerare è l’atteggiamento dell’Unione Europea in questa fase delicata. Pagano ha fatto appello affinché l’Italia pretenda una reazione forte e compatta dall’UE, affinché si possa costruire una strategia di tutela dell’export italiano. L’Unione ha il potenziale per agire come un blocco unito, ma ciò richiede che i singoli Stati membri, come l’Italia, mostrino una leadership decisa e una volontà di collaborare per difendere i propri diritti commerciali sul palcoscenico mondiale. “Serve una strategia aggressiva di tutela del nostro export, non un atteggiamento remissivo che condanna le imprese italiane a pagare il prezzo delle scelte altrui”, ha concluso Pagano.
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