Egitto, Céline Shaath: “Svegliarmi senza mio marito è stata dura. Parliamo del paese per democrazia”
“Fra sei mesi ci sarà Cop 26. Tanti protesteranno per loro condizioni, bisogna proteggerli”
POLITICA (Roma). “Ho lottato per due anni e mezzo. Svegliarmi ogni giorno senza mio marito è stato difficile ma il supporto delle varie organizzazioni mondiali mi ha permesso di andare avanti”. Così la moglie di Ramy Shaath, Céline Lebrun Shaath, parlando del periodo di carcerazione del marito presso il carcere di Tora ne Il Cairo. “Oggi ci sono relazioni forti tra Egitto, Italia e Francia e i nostri governi attraverso il raggiungimento dei piccoli successi, come la liberazione di Rami, cercano di farci dimenticare le altre attività di cooperazione esistenti tra i paesi. La nostra responsabilità è quella di fare pressione ai governi per portare avanti un reale cambiamento e per la democrazia ha continuato -. Chiedo ai media di parlare dell’Egitto perché fra sei mesi ci sarà la Cop26 nel Paese. Molti cittadini protesteranno per le loro condizioni, ma cosa gli succederà? Quindi, bisogna accendere i riflettori da subito per proteggerli”. (Davide Di Carlo/alanews)
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