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La ministra Marina Elvira Calderone

La ministra Marina Elvira Calderone | Photo by Cnocdl licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) - Alanews.it

Esami dati di domenica e possibile conflitto di interessi: la ministra Calderone è al centro delle polemiche per la sua laurea

di Redazione
22 Marzo 2025

La figura della ministra del Welfare, Marina Elvira Calderone, continua a sollevare interrogativi e dibattiti in merito alla validità e alla trasparenza del suo percorso accademico. Nella sua carriera, Calderone ha conseguito la laurea presso l’Università privata Link Campus di Roma, ma il suo titolo di studio è circondato da una serie di anomalie che alimentano le polemiche.

Calderone ha iniziato il suo percorso universitario nel 2011, conseguendo una laurea triennale in Economia Aziendale nel 2012 e una laurea magistrale in Gestione Aziendale nel 2016. Tuttavia, i dettagli relativi al suo percorso di studi suscitano non poche perplessità. Tra le questioni più controverse, si segnalano le modalità di svolgimento degli esami, con la ministra che avrebbe sostenuto addirittura due esami nello stesso giorno e, in alcune occasioni, persino durante il fine settimana, quando l’università era chiusa. Queste circostanze hanno sollevato dubbi sulla regolarità delle sue valutazioni e sulla trasparenza dei processi accademici della Link Campus.

La mancanza di certificazione e le anomalie

Un altro aspetto critico è rappresentato dalla mancata certificazione del suo percorso di studi da parte dell’Anagrafe degli Studenti presso il Ministero dell’Istruzione. Questo dettaglio è emerso a seguito di un’inchiesta condotta da Il Fatto Quotidiano, che ha messo in evidenza come la situazione accademica della ministra si presenti sotto una luce poco rassicurante. Nonostante le conferme da parte del portavoce della ministra riguardo alla validità dei suoi titoli, la richiesta di mostrare i libretti d’esame e i diplomi è stata respinta. La ministra ha sostenuto di non essere solita “ostentare i pieni voti”, ma la mancanza di documentazione ufficiale ha alimentato ulteriormente il dibattito.

Le critiche alla Link Campus

Nel contesto delle sue lauree, è importante notare che Calderone possiede un diploma in ragioneria, ma i suoi risultati accademici alla Link Campus sono stati messi in discussione. L’iscrizione alla triennale è datata 1 novembre 2011, coincidente con la convalida di due esami derivanti da un precedente percorso di studi presso un’università maltese. Tuttavia, l’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) ha dichiarato che la ministra non ha mai conseguito il diploma della laurea triennale.

La Link Campus, ex Libera Università di Malta, è stata oggetto di critiche nel corso degli anni per la sua gestione e per i metodi di riconoscimento dei titoli. Secondo fonti interne all’università, durante il periodo in cui Calderone ha studiato, l’istituto stava cercando di regolarizzare la convalida dei titoli in Italia. Ciò ha portato a situazioni in cui molti studenti hanno utilizzato documenti cartacei non tracciabili per attestare esami, sollevando preoccupazioni sulla validità legale di tali attestazioni.

Legami e conflitti di interesse

Un altro aspetto da prendere in considerazione è il legame personale di Calderone con l’università, dato che suo marito, Rosario De Luca, era membro del Consiglio di Amministrazione della Link Campus durante il periodo in cui la ministra conseguiva i suoi titoli. In qualità di presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Calderone ha anche promosso convenzioni e borse di studio per gli studenti dell’università, alimentando ulteriori sospetti su potenziali conflitti di interesse.

La sequenza degli esami sostenuti da Calderone è piuttosto singolare. Tra il 2011 e il 2016, la ministra ha dato un totale di undici esami in un lasso di tempo relativamente breve, con un ritmo che ha suscitato perplessità. Ad esempio, il 1° febbraio 2013, ha sostenuto due esami nello stesso giorno, uno dei quali riguardava “Modelli di governance e gestione delle organizzazioni complesse”, mentre l’altro trattava “Diritto della concorrenza e regolamentazione dei mercati”. Un mese dopo, a giugno 2014, ha sostenuto tre esami in sole tre settimane, con due di essi svolti addirittura nello stesso giorno, evidenziando un calendario accademico poco comune.

Il culmine del suo percorso accademico è rappresentato dalla laurea conseguita il 26 luglio 2016, con 110 e lode. Tuttavia, ciò che ha colpito di più sono stati i costi associati alla sua formazione. Secondo l’anagrafe dei contributi del Ministero, Calderone avrebbe pagato solo il costo del bollo e una quota per la contabilità, mentre le spese totali per il biennio di studi si aggirerebbero intorno ai 10.000 euro. La ministra, tuttavia, sembra aver beneficiato di uno sconto significativo, riducendo drasticamente le sue spese a una cifra irrisoria rispetto a quanto previsto dal piano tariffario dell’università.

La vicenda della ministra Calderone rappresenta un caso emblematico di come la gestione dei titoli di studio possa influenzare la carriera politica e professionale. Le polemiche attorno alla sua laurea non solo mettono in discussione la sua credibilità personale, ma sollevano anche interrogativi più ampi sulle pratiche accademiche e sui legami tra politica e istruzione. In un contesto in cui la trasparenza e la meritocrazia sono valori fondamentali, la situazione di Calderone sembra evidenziare l’importanza di garantire l’integrità e l’affidabilità dei percorsi formativi, affinché possano essere considerati validi non solo in ambito accademico, ma anche nella vita professionale dei loro titolari.

Tags: apertura

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