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FdI sollecita chiarimenti sull’uso dell’asterisco nelle comunicazioni della Regione Emilia-Romagna

Il dibattito sull’uso dell’asterisco e dello schwa nelle comunicazioni ufficiali della Regione Emilia-Romagna ha recentemente riacceso l’attenzione pubblica. A sollevare la questione sono stati i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Marta Evangelist e Giancarlo Tagliaferri, che hanno presentato un’interrogazione alla giunta regionale per richiedere chiarimenti sull’utilizzo di queste forme linguistiche, impiegate in una comunicazione rivolta ai dipendenti della Regione.

L’uso dell’asterisco nelle comunicazioni ufficiali

Nella comunicazione, l’asterisco è stato impiegato per indicare in modo inclusivo i collaboratori e le collaboratrici, rappresentando le diverse categorie di lavoratori senza distinzione di genere. I consiglieri hanno messo in evidenza che tale scelta linguistica non è stata precedentemente discussa né chiarita a livello normativo, sollevando interrogativi sulla posizione ufficiale dell’amministrazione regionale riguardo a questo tema.

L’uso di forme linguistiche inclusive come l’asterisco e lo schwa è attualmente oggetto di un ampio dibattito pubblico. Da un lato, ci sono le posizioni favorevoli, che sostengono che tali forme siano necessarie per garantire una rappresentazione equa e inclusiva di tutti i generi. Dall’altro lato, ci sono critiche riguardo all’applicazione di queste forme nella comunicazione istituzionale, ritenute complicate e non necessarie in contesti formali.

Normative e linguaggio inclusivo

Evangelisti e Tagliaferri hanno chiesto se l’utilizzo di queste forme sia supportato da normative esistenti. La questione è particolarmente rilevante in un momento storico in cui il linguaggio inclusivo sta guadagnando sempre più attenzione, sia nelle istituzioni che nella società civile. La Regione Emilia-Romagna, da sempre attenta alle tematiche di inclusione e rappresentanza, si trova a dover affrontare una nuova sfida: bilanciare la necessità di una comunicazione chiara con l’esigenza di essere inclusivi nei confronti di tutti i cittadini.

Nella lettera inviata ai dipendenti, l’assegnazione di un valore inclusivo all’asterisco viene presentata come un passo verso una maggiore equità di genere nella comunicazione pubblica. Tuttavia, i critici sostengono che l’adozione di simboli come l’asterisco può rendere il linguaggio burocratico più difficile da interpretare, allontanando i cittadini da una comprensione diretta delle comunicazioni ufficiali.

Impatti e prospettive future

La Regione Emilia-Romagna non è l’unica a trovarsi in questa situazione. Altre amministrazioni locali e nazionali stanno affrontando dibattiti simili, con alcune che hanno già adottato politiche di linguaggio inclusivo, mentre altre mantengono un linguaggio più tradizionale. Le scelte in questo ambito possono avere impatti significativi sulla percezione della pubblica amministrazione da parte dei cittadini, influenzando la loro fiducia nelle istituzioni.

Redazione

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