I 14 mesi di governo giallo-verde
Dal contratto di governo alle possibili dimissioni di Conte
POLITICA (). Dopo 80 giorni di incontri e trattative dalle elezioni del 4 marzo, il 23 maggio 2018 il presidente della Repubblica Mattarella dà l’incarico al premier Giuseppe Conte. Inizia così l’esperienza giallo-verde al Governo. In questi 14 mesi, l’esecutivo porta a casa alcuni provvedimenti simbolo dei due schieramenti: reddito di cittadinanza, quota 100 – con la cancellazione della Fornero-, stretta sui migranti, legittima difesa e norme ‘spazzacorrotti’. Restano le distanze su autonomie, grandi opere e concetto di famiglia, con Di Maio e Salvini che si pizzicano in continuazione, soprattutto sui social. Il 3 giugno il premier Conte lancia il suo ultimatum ai due vice: “Non mi presto a vivacchiare. Sono pronto a rimettere il mio mandato”. Le parti si ricompongono. A far traboccare il vaso per la Lega con la richiesta di crisi di governo è il no dei 5 stelle in parlamento alla Tav. La sera di giovedì 8 agosto il vicepremier e leader della Lega Salvini diffonde un comunicato in cui affermava che la maggioranza non esisteva più e che bisognava andare alle elezioni anticipate.
Il 13 agosto il Senato vota sul calendario della crisi e respinge la richiesta della Lega che chiedeva di anticipare il voto sulla mozione di sfiducia contro il presidente del Consiglio. Oggi il presidente del Consiglio Conte si presenta in Senato, dove sono attese le sue comunicazioni sulla crisi.
In caso di dimissioni senza una votazione di sfiducia, il capo dello Stato potrebbe rimandare Conte in Parlamento. (Francesca Del Vecchio)
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