Dopo il caos scatenato dal suo commento sul Manifesto di Ventotene, la premier vola a Bruxelles per il Consiglio Europeo
Giorgia Meloni si trova attualmente a Bruxelles per partecipare a un vertice europeo di grande rilevanza. Durante questo incontro, che si svolge oggi e domani, si discuteranno temi cruciali come la situazione in Ucraina e le questioni di difesa. Questo vertice rappresenta un’importante opportunità per il governo italiano di esercitare una certa influenza sulle decisioni europee in un contesto geopolitico complesso e in continua evoluzione.
Le dichiarazioni di Meloni alla Camera
Prima della partenza per Bruxelles, Meloni ha tenuto un acceso intervento alla Camera dei Deputati, dove ha sollevato un acceso dibattito con le opposizioni. Ha criticato alcuni fondamentali del Manifesto di Ventotene, considerato uno dei testi simbolo della costruzione europea, affermando: “Non è la mia Europa“. Questa dichiarazione ha scatenato reazioni immediate, con il Partito Democratico che ha protestato con forza, costringendo la presidenza a sospendere la seduta per ben due volte. Meloni ha ribadito che l’Italia deve mantenere unita la coalizione occidentale e ha sottolineato l’urgenza di trovare una soluzione riguardo ai dazi commerciali, evidenziando il rischio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti che potrebbe danneggiare ulteriormente l’economia italiana.
Il conflitto in Ucraina e le prospettive di pace
Uno dei temi principali sul tavolo del vertice è il conflitto in Ucraina, un nodo cruciale per la sicurezza europea. Meloni ha commentato la recente lunga conversazione tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo omologo russo, Vladimir Putin, definendola un “fatto nuovo” che potrebbe segnare una possibile svolta nel conflitto. Ha evidenziato la possibilità di un cessate il fuoco parziale, limitato a infrastrutture strategiche, come un primo segnale positivo. Meloni ha espresso sostegno agli sforzi di Trump, definendolo “un leader forte e autorevole“, e ha lanciato una provocazione alla segretaria del PD, Elly Schlein, chiedendole di chiarire il suo atteggiamento nei confronti di Trump.
Proposte italiane per la sicurezza
Meloni ha rilanciato una proposta italiana: estendere all’Ucraina una “struttura” ispirata all’Articolo 5 della NATO, senza che il Paese debba entrare formalmente nell’Alleanza. Secondo la premier, questa soluzione potrebbe smascherare le vere intenzioni russe, insinuando che se Mosca non ha intenzione di invadere nuovamente i suoi vicini, non ci sarebbero motivi per opporsi a garanzie di sicurezza puramente difensive.
Tuttavia, le critiche di Meloni al Manifesto di Ventotene e alla visione di Europa sostenuta dalla sinistra hanno acceso un dibattito acceso. Le opposizioni, tra cui il PD, il Movimento 5 Stelle e Italia Viva, hanno accusato Meloni di strumentalizzare la memoria europea per coprire le divisioni interne alla sua maggioranza.
Questioni di riarmo e investimenti militari
Uno dei punti critici del vertice riguarda la questione del riarmo europeo. Meloni ha espresso il suo sostegno per un aumento degli investimenti militari a livello europeo, ma ha sollevato riserve. Ha chiesto chiarimenti su cosa si intenda per spese di difesa, evidenziando che la sicurezza non riguarda solo l’acquisto di armi, ma anche la protezione delle materie prime critiche, la difesa dei confini e la lotta al terrorismo. Questa posizione si scontra con quella della Lega, che ha espresso una forte opposizione al piano di riarmo presentato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Oggi e domani, quindi, i leader dell’Unione Europea si riuniranno a Bruxelles per discutere di competitività, sviluppi in Ucraina e iniziative in materia di difesa, dando seguito al Consiglio europeo straordinario del 6 marzo.