Libera, Don Ciotti: “170 anni di mafia, male va estirpato alla radice serve nuovo scatto”
Le dichiarazioni a margine di Libera: “Impastato divisivo? Ben venga, perché è dalla parte giusta”
POLITICA (Roma). Don Ciotti, simbolo della lotta alla mafia, ai margini di Libera: “Non sia solo una giornata, c’è un lavoro di territorio, per dare strumenti e conoscenza ai ragazzi. Il miglior modo di ricordare è impegnarci contro la mafia. Il lavoro delle istituzioni e dei cittadini non è stato ancora sufficiente, il problema è che non basta tagliare la malerba, ma estirpare il male alla radice. E per riuscirci servono educazione culturale per avere cittadini responsabili e un mondo adulto. Peppino Impastato è divisivo, ben venga che lo sia, perché ha scelto di stare dalla parte giusta, io spero di incontrare questi ragazzi per spiegargli e non penalizzarli. C’è da chiedere perché lo giudicano divisivo. Libera lavora tutto l’anno nelle scuole, mi fa piacere che Roma 3 dedichi le facoltà alle vittime di mafia. Oggi la malavita non spara ma fa male come prima, occorre un nuovo scatto. Si parla di mafie da 170 anni serve un ulteriore scatto dei cittadini”, (Pasquale Luigi Pellicone/alanews)

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