Majidi Maysoon, l’attivista curdo-iraniana racconta i 302 giorni di carcere in Italia
L’appello alla Meloni dopo dieci mesi di prigione: “Disposta a tutto, anche ad incontrarla”
Politica (Roma). L’attivista curdo-iraniana, Majidi Maysoon, ha raccontato la sua esperienza in carcere dopo essere stata arrestata con l’accusa di essere una scafista. Dieci mesi di prigione in Calabria dove non ha mai smesso di professare la sua innocenza. “In quei 302 giorni ho sempre cercato di avere fiducia nella giustizia italiana”, ha detto. “C’è stato un momento in cui ho pensato: se devo passare molto tempo in carcere in Italia, preferisco essere carcerata in Iran – ha continuato -. Lì sarei stata considerata un’eroina anche se avrei rischiato la morte”. Nel corso della conferenza stampa, un pensiero è andato anche a tutte quelle persone che in Italia stanno vivendo la sua stessa esperienza. “Quando i migranti vengono attaccati si parla di invasione culturale, in realtà è solo mancanza di cultura”. Quella della Camera è stata anche l’occasione per lanciare un appello alla Meloni. “Sono disposta a fare di tutto, purché si parli del decreto Cutro”, ha concluso. (Davide Di Carlo/alanews)
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