Medioriente, dalle carceri israeliane al ritorno a Roma. Il racconto di Khaled El Qaisi
“Vietare manifestazioni? Atto politico, non sono antisemite. In futuro anche Memoria palestinese”
POLITICA (Roma). Arrestato lo scorso 30 agosto al confine tra Cisgiordania e Giordania, mentre faceva ritorno a Roma con la moglie e il figlio, Khaled El Qaisi è stato costretto a vivere un’Odissea che lo ha visto anche essere carcerato senza alcun capo di accusa da Israele. “Sono rimasto per 32 giorni in un centro interrogatori, anche in regime di completo isolamento”, ha raccontato l’italo-palestinese. “Il comitato, ma anche le iniziative istituzionali, hanno contributo molto al mio ritorno ha continuato -. Oggi l’obiettivo è di far conoscere lo stato di detenzione dei prigionieri politici palestinesi”. Un’occasione anche per discutere dei recenti fatti di cronaca. “Le manifestazioni pro Palestina non sono antisemite e si sono tenute sempre di sabato. E’ un caso che la Giornata della Memoria cada proprio in questo giorno – ha rimarcato -. La mancata presa di posizione riguardo la Palestina è simile a quelle non prese in passato. In futuro si parlerà di memoria per quella terra” (Davide Di Carlo/alanews)
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