POLITICA (Roma). Alessandra Sciurba, del “board congiunto” della “Mediterranea” la nava batetnte bandiera italiana partita ieri per le acque internazionali fra Italia e Libia, spiega il progetto. “Le altre navi che avevano obiettivi di monitoraggio battevano altre bandiere. Noi siamo una realtà civile italiana. Raccontiamo un’altra Italia. La nostra bussola è l’obbedienza civile. Le leggi cui noi obbediamo mettono la vita come bene supremo su qualsiasi cosa. Noi siamo soggetti alle norme internazionali. Facciamo monitoraggio, osserviamo raccontiamo cosa accade nel mediterraneo. Le norme impongono che qualora si verificassero le condizioni dobbiamo salvare la vita ma non è questa la nostra missione. Noi non dovremmo essere lì, ma per non esserci servono aprire canali d’ingresso legali regolati. È l’unica possibilità pe chiudere con una demagogia che genera conflitti enormi in un paese in cui non ne ha bisogno”. (Luigi Pellicone/alanews)
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