Migranti, Rackete: “Dove eravate quando chiedevamo aiuto?”
“Entrai in porto non per provocazione, ma per necessità”
POLITICA (Bruxelles). Nessuna delle mie precedenti esperienza è stata frustrante come stare in mezzo al mare per 17 giorni dovendo spiegare alle persone che le avevamo salvate, ma che i paesi non le volevano. La culla dei diritti umani, l’Europa, non riteneva che potessimo mettere piede sul suo territorio. Ho avuto molte attenzioni una volta entrata in porto, ma dove eravate mentre chiedevamo aiuto in tutti i canali diplomatici e mediatici possibili? Dove eravate quando l’unica risposta che ho ricevuto è stata da Tripoli, in un paese dove le persone sono sistematicamente sottoposte ad abuti. Dopo 17 giorni ho dovuto entrare, non come provocazione, ma come atto di responsabilità verso le persone a bordo e verso me stessa. Così, in audizione nella commissione per le libertà civili del Parlamento europeo, la comandante della Sea Watch, Carola Rackete, accolta da una standing ovation dei deputati. (Giulia Torbidoni/alanews)
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