POLITICA (Napoli). “La memoria si tramanda lavorando un anno interno, soprattutto con i bambini. Come si sa qui c’è una forte dispersione scolastica ed è per questo che abbiamo pensato di organizzare un laboratorio in piazza. Noi pensiamo che questi bambini dopo la scuola debbano fare dei laboratori e non passare tutta la giornata per strada. Solo così possiamo salvare questi giovani. Non sono soddisfatto delle istituzioni sapendo che le telecamere di videosorveglianza in questo quartiere sono state spente e, forse, mai riaccese. Come si può avere fiducia nelle istituzioni così? Quando sentiamo che ancora si spara, in casa nostra è come se si riabbattesse una tempesta. Ho sempre detto che se non facciamo veramente qualcosa piangeremo altri morti”. Così Antonio Cesarano, padre di Genny Cesarano, vittima innocente di una stesa di camorra, durante una giornata di laboratori in piazza per bambini organizzata in ricordo di Genny nel quartiere Sanità a Napoli. (Luca Leva/alanews)
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