Nassyria, cc reduce: “Preferivo morire, Stato non mi riconosce vittima del dovere”
Coltraro ha disturbo post traumatico da stress. Il ministero Interno nega patologia
POLITICA (Roma). “Era meglio che morivo quel giorno. Essere ammalati è una colpa per lo Stato”, così il carabiniere in congedo Luigi Coltraro da anni in attesa che lo Stato gli riconosca il disturbo post traumatico da stress e lo stato di vittima del dovere. “La commissione medica attesta il disturbo ma non dice che c’è un nesso di causalità, arriva perfino a dire che non ci sono prove che il Coltraro abbia partecipato all’evento traumatico”, ovvero all’attentato di Nassirya, spiega il suo avvocato Camilla Beltramini. Il 12 novembre 2003 Luigi Coltraro si trovava nella base Libeccio a 100 metri dall’attacco, “sono stato sbalzato di circa 6 metri”, è il racconto di Coltraro che si definisce “vittima del terrorismo”. Il ministero dell’Interno “ha preannunciato un parere di diniego”, spiega Beltramini. “Cosa penso dell’impegno di Salvini per le forze dell’ordine? Sono loro che devono valutare me, non io loro” dice Coltraro. (Roberta Benvenuto/alanews)
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