Navalny, Piantedosi sui manifestanti identificati dalla Digos: “Nessuna limitazione della libertà”
Il ministro dell’Interno: “Procedura normale, è capitato anche a me”
POLITICA (Milano). “L’identificazione delle persone è un’operazione che si fa normalmente nei dispositivi di sicurezza del territorio. Mi è stato riferito che il personale che aveva operato non avesse piena consapevolezza”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine della sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Regione Lombardia, Anbsc e Anci per la gestione e dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il ministro ha commentato così la notizia dei manifestanti identificati dalla Digos a Milano. Il motivo? Ieri pomeriggio, 18 febbraio, si erano riuniti per depositare dei fiori in memoria dell’attivista russo Alexei Navalny in corso Como, nello stesso luogo in cui dove si trova una targa in ricordo di Anna Politkovskaya, giornalista uccisa dagli 007 russi nel 2006. Il ministro degli Affari Interni ha poi aggiunto che “è capitato anche a me, nella vita, di essere identificato. Non credo si tratti di un fatto che comprime la libertà personale”. (Lorenzo Bonuomo/alanews)
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