Ndrangheta, arrestato assessore Rosso: “Sceso a patti con mafiosi per voti”
Il procuratore generale: “Oltre faccia politica quella imprenditoriale con Mario Burlò”
POLITICA (Torino). “Questo è uno sviluppo di altre indagini realizzate nei mesi scorsi, in particolare la Carminius. I personaggi coinvolti hanno varie facce: alcuni sono mafiosi puri, in parte sono la faccia “buona” della società che si relaziona spesso e volentieri con loro, affari e politica così Francesco Enrico Saluzzo, procuratore generale di Piemonte e Valle d’Aosta, mentre spiega l’operazione contro la ndrangheta che ha portato all’arresto dell’assessore Rosso – Tra i destinatari della misura cautelare c’è anche Roberto Rosso, che da anni rappresenta una politica abbastanza influente sul territorio. Per accaparrarsi i voti è sceso a patti con i mafiosi, attraverso intermediari. Nella faccia imprenditoriale c’è Mario Burlò, amministratore legale di una gran numero di società, ma soprattutto mente e padrone occulto di società costruite ad hoc o trasformate in scatole per portare in compensazione inesistenti crediti tributari. Queste società sono state tutte sequestrate”. (Sara Iacomussi/alanews)
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