Roma, 16 aprile – L’approvazione definitiva della separazione delle carriere dei magistrati è perseguibile entro il 2025, nonostante le proteste della magistratura
Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha recentemente annunciato che l’approvazione definitiva della separazione delle carriere dei magistrati è un obiettivo che il governo intende raggiungere entro il 2025. Durante un’intervista a Skytg24 Live, trasmessa da Gorizia, Ciriani ha sottolineato l’impegno del governo nel procedere con questa riforma, nonostante le forti opposizioni manifestate da una parte della magistratura.
L’impegno del governo per la riforma
Secondo Ciriani, “lavorando a tappe forzate”, il governo è determinato a portare avanti la propria agenda riformista. Ha aggiunto che la maggioranza sta ascoltando le preoccupazioni espresse, ma ha ribadito il diritto dell’esecutivo di perseguire i propri obiettivi. La proposta di separazione delle carriere, che prevede una netta distinzione tra magistrati inquirenti e magistrati giudicanti, è vista come un passo necessario per garantire maggiore imparzialità e indipendenza nella giustizia italiana.
Tempi e referendum
Il ministro ha anche evidenziato che i tempi tecnici per la conclusione della seconda lettura della riforma sono favorevoli. “Siamo fiduciosi che si arrivi alla fine della primavera”, ha dichiarato, aggiungendo che, nel peggiore dei casi, la riforma potrebbe essere completata entro il 2026. Ciriani ha anche confermato che sarà indetto un referendum popolare, permettendo così ai cittadini di esprimere il proprio parere sulla riforma. Questo aspetto potrebbe rappresentare un momento cruciale nel processo, poiché il giudizio del popolo sovrano sarà determinante per validare o respingere la proposta.
Un tema dibattuto da anni
La separazione delle carriere è un tema dibattuto da anni in Italia, con posizioni contrastanti tra chi sostiene l’inevitabilità della riforma per garantire una giustizia più equa e chi teme che possa compromettere l’unità della magistratura. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il governo riuscirà a mantenere le promesse fatte e se il dibattito pubblico accompagnerà il percorso di questa riforma tanto attesa.