Primavere arabe, Sbailò: “Che errore sostenerle non offrendo opzioni alternative”
“In Africa non c’era una classe dirigente pronta a sostituire i regimi”
POLITICA (Roma). Delle “primavere arabe” a distanza di dieci anni rimane l’instabilità totale del Nord Africa con il buco nero della Libia. Qualche buona riforma in Tunisia, Marocco dovuta soprattutto al re, qualche piccola riforma in Algeria con il patto tra classe dirigente e l’Islam popolare e la situazione paradossale in Egitto dove abbiamo Al Si Si la cui presidenza nasce con un colpo di stato contro l’unico presidente eletto democraticamente in Egitto. E’ andato storto il fatto che non esisteva una classe dirigente pronta a cambiare quella precedente. Non si fanno le rivoluzioni senza soluzioni di ricambio. Un altro effetto di quel periodo è l’aumento dei flussi migratori dovuti alla repressione dei movimenti. Anche li, il nord Africa fungeva da barriera corallina fatta di regimi autoritari certo, sbagliato, ma altrettanto sbagliato è stato rovesciare quei regimi senza porre soluzioni alternative”. Così il prof. Cirò Sbailò preside della Facoltà di Scienze politiche all’Unint (Giuliano Rosciarelli/alanews)
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