RdC, la misura vista da due realtà della periferia romana. Tra chi la rifiuta e chi ne usufruisce
Una cooperativa sociale ed una associazione con visioni differenti sul reddito
POLITICA (Roma). Da un lato una cooperativa che parla di salario minimo, dall’altro un’associazione culturale che vede nel reddito una misura ottima per creare nuove opportunità per i recettori. Se la prima è nata per dare lavoro a persone che devono essere reintegrate nella società, la seconda è sorta per mantenere il decoro nel quartiere Tor Sapienza. Due realtà che, però, non trovano una comune idea sul Reddito di Cittadinanza. “E’ stata una pezza. Per far crescere la società c’è bisogno di lavoro e di un salario minimo garantito, non di reddito”, ha sottolineato il presidente della cooperativa Assalto al Cielo, Maurizio Falessi. Posizione diversa quella di Giovanni Fornaciari di TS Idee che fa svolgere lavori socialmente utili ai percettori del reddito. “È un’ottima misura. Da gennaio 2021 hanno collaborato con noi 8 persone. Vedo in loro la voglia di essere d’aiuto”, ha sottolineato il presidente della No profit. (Davide Di Carlo/alanews)
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