Roma, 16 aprile – La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, interviene sugli Stati generali di Federturismo Confindustria, affermando che l’overtourism è presente in poche città. Sottolinea l’importanza del turismo per la filiera e critica le semplificazioni, invitando a riflettere sulle trasformazioni commerciali delle città
Durante il suo intervento agli Stati generali di Federturismo Confindustria, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso un’opinione controcorrente riguardo al fenomeno dell’overtourism, definendolo una questione sovrastimata e in parte mal interpretata. “L’overtourism esiste, ma è presente solo in poche città”, ha dichiarato, richiamando l’attenzione sull’importanza di non dimenticare il periodo critico della pandemia da Covid-19, quando il turismo si era praticamente bloccato. “Dire che ci sono troppi turisti è sbagliato. A me pare pure una bestemmia”.
L’importanza di ricordare il passato
Santanchè ha descritto le scene desolanti delle piazze vuote e dei luoghi turistici abbandonati, sottolineando come la mancanza di turisti avesse colpito duramente l’intero settore: “Quando non c’erano turisti, albergatori e ristoratori soffrivano. Oggi, sembra che il turismo sia diventato la maledizione da cui tutti vogliono scappare”, ha affermato con fermezza. Questo mette in evidenza la necessità di un approccio più equilibrato e costruttivo nei confronti di questo tema.
Una trasformazione più ampia
La ministra ha invitato a considerare che il fenomeno dell’overtourism potrebbe essere il risultato di una trasformazione più ampia nelle città, dove spazi commerciali e attività locali sono stati sostituiti da catene e grandi marchi. “Ci siamo privati delle nostre botteghe artigiane e dei negozi storici, trasformando le città in centri commerciali”, ha spiegato, suggerendo che la questione è molto più complessa di quanto non appaia a prima vista.