Scuola, genitori e studenti davanti Montecitorio: “Vogliamo certezze”
“Dad non è scuola. Azzolina? Tante belle parole vogliamo fatti. Siamo stanchi”
POLITICA (Roma). La didattica a distanza non è scuola, oggi 7 gennaio dovevamo tornare tra i nostri banchi e invece 3 giorni fa all’ultimo ci è stato comunicato che il rientro è ulteriormente slittato”, così urlano al megafono i ragazzi delle scuole superiori di Roma e Lazio davanti Montecitorio. “Abbiamo necessità di scuola in presenza – dice Michele Sicca della Rete studenti medi – ma con un sistema di trasporti sicuro e tracciamento”. “Vorremmo che i trasporti dedicassero delle strutture ad hoc a mo’ di navetta per i nostri studenti, preferiremmo che si spostassero gli orari di apertura degli uffici alle 10 e non quelli dei nostri studenti” spiega Anna Maria Riccio presidente del coordinamento dei presidenti Consiglio di istituto Roma e Lazio. “Azzolina? Tante belle parole ma noi vogliamo i fatti, vogliamo spazi, tracciamento. Siamo stanchi, siamo molto stanchi” dice una studentessa di Bracciano. (Roberta Benvenuto/alanews)
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