Shoah, Vittorio Polacco: “La Russa presidente del Senato? Parente di Mussolini, vergogna”
Parla il testimone del rastrellamento del Ghetto di Roma, scampato alla deportazione
POLITICA (Roma). “Lei dovrebbe dire che è parente di Mussolini. Si dovrebbero solo vergognare, perché vogliono togliere le storie. Io invece non dimentico”. Così Vittorio Polacco, testimone del rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 scampato alla deportazione, nel giorno del 79esimo anniversario della razzia nazi-fascista, commenta l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato.
“Avevo due anni e mezzo, stavo con i miei nonni paterni e mi hanno preso assieme ai miei zii e cugini- racconta Polacco- Il camion aveva gli indirizzi di tutti gli ebrei, a via della Luce, dove abitavano mio padre e mia madre che non c’erano, la portinaia si è avvicinata e mi ha visto. Quando il tedesco è sceso, si è acceso la sigaretta e si è voltato. Mio zio mi ha buttato dal camion verso la portiera, che mi ha portato via di corsa. Ho perso tutta la famiglia, tolto i genitori che erano fuori Roma- dice- I ragazzi delle scuole quando ascoltano la mia storia piangono”, conclude. (Annalisa Ramundo/alanews)
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