A margine di un evento a Bassano del Grappa (Vicenza), il presidente della Regione Veneto ha commentato la recente sentenza della Corte Costituzionale
Non ci sarà un quarto mandato come presidente della Regione Veneto per Luca Zaia. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma della Regione Campania che avrebbe permesso al governatore uscente Vincenzo De Luca di ricandidarsi e questa decisione ha avuto delle ripercussioni anche sui suoi omologhi. A margine di un evento a Bassano del Grappa (Vicenza), Zaia dichiarato di sentirsi “il cuore ‘super in pace’, mi sono sempre relazionato con i miei cittadini e abbiamo lavorato tanto. Non ho mai dedicato il tempo da amministratore al dibattito politico e questo penso che lo abbiano apprezzato”. “È innegabile – ha aggiunto – che i veneti chiedano di poter semplicemente scegliere di avere i candidati presidente. Al sottoscritto viene negata questa opportunità come in altre Regioni: penso alla Campania, alla Puglia, non so quali altre, ne prendiamo atto”.
Zaia ha poi definito la sentenza poco utile, perché le elezioni al termine del quinto anno di legislatura si sono sempre fatte, a prescindere dal fatto “che sia il terzo mandato oppure no”. “Quindi la trovo anche assurda come richiesta, anzi, direi che è anche strumentale”, ha osservato.
Zaia: “Sono contento per Fugatti, ma c’è ipocrisia nel Paese”
“Io non cerco nulla, sono felice per Maurizio Fugatti che nel giorno della sentenza contro la Campania è riuscito a farsi approvare una legge che prevede lo sblocco dei mandati a Trento”, ha poi dichiarato Zaia. “Dico che questa – ha proseguito il presidente della Regione Veneto – è la dimostrazione dell’ipocrisia di questo Paese. Penso che sia fondamentale riconoscere al cittadino che deve essere attore protagonista nella scelta della classe dirigente e non lasciare tutto in mano alle segreterie dei partiti”.
“Per me è inaccettabile che l’Avvocatura dello Stato vada a rinnovare in dibattito in Corte costituzionale il principio secondo il quale il blocco dei mandati sarebbe l’unica modalità per eliminare ‘centri di potere’”, ha poi commentato Zaia. “Dire questo – ha aggiunto – vuol dire offendere noi amministratori e dall’altro dare degli idioti ai cittadini”. Per il governatore, infatti, i presidenti uscenti non sono avvantaggiati, perché i cittadini non si fanno problemi a “mandarli a casa” quando non li apprezzano.
“Abbiamo 20 Regioni in Italia e 21 presidenti da eleggere. Abbiamo capito dalla sentenza della Corte che cinque di queste Regioni non hanno nessun problema, quindi sei presidenti non hanno il blocco dei mandati, tutti gli altri sì. Quindi solo alcuni sindaci e solo alcuni governatori hanno questa limitazione. Peraltro sono le uniche cariche elette direttamente dal popolo”, ha notato Zaia.
Zaia: “Non ho mai avuto rapporti con De Luca per la Consulta”
Zaia ha poi sottolineato di non aver mai “avuto rapporti e gestione ‘parallele’ su questa vicenda. Vincenzo De Luca l’unica volta che l’ho visto é stato al Vinitaly, per cui non c’è nessuna attività all’oscuro tra governatori”. Il presidente della Regione Veneto ha ribadito di aver “sempre pensato a governare” e di non essersi mai occupato “neanche lateralmente” del ricorso. La sentenza della Corte Costituzionale non l’ha stupito, però è rimasto incuriosito da due aspetti: uno, che non tutti i governatori e non tutti i sindaci hanno il blocco dei mandati; due, la sentenza scrive che questo vale per tutte le Regioni che hanno adottato una legge elettorale. Domanda: le Regioni che non hanno adottato la legge elettorale dopo il 2004 sono esenti da questo? A me risulta di sì”, ha concluso.