Ucraina, il silenzio della Meloni sui giornalisti bloccati a Kiev divide la politica
Bonelli (Avs): “Premier deve intervenire”. Il Cdx: “Se ne sta occupando Tajani”
POLITICA (Roma). Sono tutti cronisti freelance, i giornalisti italiani a cui le autorità di Kiev hanno sospeso l’accredito di circolare liberamente per il Paese con l’accusa di essere delle spie russe. Un tema che non è stato affrontato, almeno pubblicamente, nell’ultima conferenza stampa tra Meloni e Zelensky. “Questo è un fatto grave perché un conto è sostenere la causa ucraina, un altro è bloccare dei giornalisti colpevolizzandoli di essere delle spie. E’ dovere della Meloni intervenire e chiedere che venga consentito loro di lavorare”, ha detto il portavoce di Avs, Bonelli. Un tema che, invece, vede i partiti di maggioranza proteggere la premier. “Non se deve occupare la Meloni, ma Tajani e lo sta facendo”, sottolineano Lupi e Messina. Diventa centrale il tema della libertà di stampa all’interno dell’Ucraina. “Stiamo parlando di un Paese in guerra, c’è una situazione particolare”, giustifica il viceministro dei Trasporti, Bignami. (Davide Di Carlo/alanews)
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