Oggi a Pavia si svolge l’incidente probatorio per Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, mentre a Milano si discute la semilibertà di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio della giovane. L’udienza si concentra sulla compatibilità del profilo genetico di Sempio e sulle prove contro Stasi, in un caso che continua a suscitare polemiche
Oggi, 9 aprile 2025, si svolgono due udienze cruciali nei tribunali di Pavia e Milano, legate all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Le storie di Andrea Sempio e Alberto Stasi si intrecciano in un caso che continua a suscitare forti emozioni e divisioni nell’opinione pubblica, anche a distanza di anni.
L’incidente probatorio per Andrea Sempio
A Pavia, il Tribunale ospita un incidente probatorio per Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Il giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, ha disposto una perizia per analizzare la compatibilità della traccia genetica trovata sulle unghie della vittima con il patrimonio genetico di Sempio. L’incarico è stato affidato a Emiliano Giardina, noto per il suo ruolo nell’indagine sull’omicidio di Yara Gambirasio. La questione centrale riguarda l’utilizzabilità del profilo estratto dalle unghie di Chiara, un tema controverso che ha generato opinioni discordanti tra esperti.
Da una parte, i consulenti che avevano già esaminato il campione nel processo d’appello contro Stasi, come Marzio Capra e Luciano Garofano, sostengono l’inutilizzabilità dei risultati. Dall’altra, i genetisti Ugo Ricci e Carlo Previderé, consulenti per Stasi, affermano che esiste una compatibilità che merita di essere esplorata. Tuttavia, è importante notare che il cromosoma Y trovato non è identificativo e non permette di stabilire un legame diretto. La Procura di Pavia aveva già archiviato Sempio otto anni fa, sostenendo che il giovane avesse utilizzato il computer di Chiara, il che potrebbe spiegare la presenza di tracce minime.
La richiesta di semilibertà di Alberto Stasi
Parallelamente, a Milano, il condannato Alberto Stasi si presenta davanti al Tribunale di Sorveglianza per richiedere la semilibertà. Stasi, che sta scontando una pena di 16 anni per l’omicidio di Chiara, ha già trascorso un periodo in un regime di lavoro esterno dal carcere di Bollate e ora cerca di ottenere un ulteriore passo verso la libertà, con una possibile liberazione anticipata prevista per il 2028. L’udienza sarà a porte chiuse e la decisione finale spetterà a quattro giudici, i quali valuteranno non solo il parere positivo del carcere, ma anche le recenti interviste rilasciate da Stasi, in cui ribadisce la sua innocenza.
Durante l’udienza, la sostituta procuratrice generale Valeria Marino esprimerà il proprio parere, prima che gli avvocati di Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis, presentino le loro argomentazioni. La sentenza non sarà immediata, ma è attesa nei prossimi giorni, lasciando in sospeso il destino di Stasi.