I ‘no’ alla donazione di organi in Italia stanno aumentando, secondo i dati del Centro nazionale trapianti (Cnt). Da gennaio a marzo, le opposizioni sono cresciute del 3,4%. Importante prendervi parte in vista della Giornata della donazione dell’11 aprile
Negli ultimi mesi, si è registrato un preoccupante incremento delle opposizioni alla donazione di organi e tessuti da parte degli italiani, una tendenza che ha destato l’attenzione degli esperti del settore. Secondo il report del Centro Nazionale Trapianti (Cnt), tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2025, i ‘no’ alla donazione espressi durante il rinnovo della Carta d’identità elettronica (Cie) sono aumentati del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Sebbene i ‘sì’ continuino a prevalere, con circa 570mila cittadini (60,3%) che hanno dato il loro consenso, il dato offre spunti di riflessione su un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni significative sulla disponibilità di organi per i trapianti.
Analisi dei dati
Analizzando i numeri, emerge che su un totale di circa 950mila dichiarazioni registrate, ben 380mila persone (39,7%) hanno scelto di opporsi al prelievo degli organi dopo la morte. Questo dato è particolarmente allarmante, considerando che la donazione di organi è un tema cruciale in un paese come l’Italia, dove la richiesta per trapianti è in costante aumento a causa di malattie croniche e patologie degenerative.
Motivazioni dietro le scelte
Il report del Cnt, diffuso in prossimità della Giornata della donazione, che si celebra l’11 aprile, invita a riflettere sulle motivazioni alla base di tali scelte. Tra i fattori che possono influenzare le decisioni degli italiani si annoverano la paura, la mancanza di informazioni chiare e il diffondersi di miti e credenze errate riguardanti la donazione. È fondamentale, quindi, promuovere campagne informative efficaci che possano dissipare timori infondati e incoraggiare una maggiore consapevolezza sull’importanza della donazione di organi.
L’importanza della donazione
Infatti, ogni anno in Italia migliaia di pazienti aspettano un trapianto che potrebbe salvare loro la vita, e una maggiore partecipazione alla donazione potrebbe ridurre drasticamente i tempi di attesa e i casi di morte per mancanza di organi. La sfida per le istituzioni è quindi quella di sensibilizzare l’opinione pubblica, trasformando il ‘no’ in ‘sì’ attraverso un dialogo aperto e costruttivo, affinché ogni cittadino possa comprendere il valore inestimabile dell’atto di donare.