Negli ultimi due decenni, il panorama alimentare in Europa ha subito un’evoluzione significativa, caratterizzata da un crescente interesse per l’alimentazione plant-based. Questo fenomeno è il risultato di una maggiore consapevolezza riguardo all’impatto ambientale del cibo e delle pratiche zootecniche, oltre a una crescente sensibilità verso il benessere animale. La domanda di carne sta diminuendo, evidenziata da un calo del numero di animali macellati, mentre il mercato dei prodotti vegani continua a espandersi in modo esponenziale.
Cambiamento nelle abitudini alimentari
L’alimentazione vegetale ha iniziato a guadagnare terreno tra i cittadini europei, influenzando anche le scelte dei supermercati e delle catene di distribuzione. Oggi, gli scaffali dei negozi offrono una varietà di alternative vegetali, dalle bevande vegetali ai sostituti della carne, dai formaggi vegani agli affettati plant-based. Questa diversificazione ha reso più facile per i consumatori avvicinarsi a un’alimentazione meno centrata sui prodotti animali.
Il report “Agricultural production – livestock and meat” di Eurostat fornisce dati significativi, mostrando una chiara tendenza al ribasso nel numero di animali macellati. Tra il 2003 e il 2023, la diminuzione è evidente:
- Il numero di ovini e caprini macellati è sceso del 22%.
- I suini del 15%.
- I bovini dell’8%.
L’unica eccezione è rappresentata dal pollame, il cui numero di capi macellati è aumentato. Nonostante ciò, il numero totale di animali macellati è diminuito del 10% negli ultimi vent’anni, segnalando un cambiamento verso un’alimentazione più sostenibile.
Motivi alla base della riduzione del consumo di carne
La crescente riduzione del consumo di carne in Europa può essere attribuita a diversi fattori. Un’indagine condotta dalla Good Food Institute (GFI) ha rivelato che oltre la metà degli intervistati (il 51%) ha ridotto il consumo di carne per motivi vari. Tra le ragioni più comuni figurano:
- Motivi di salute: il 47% degli europei ha citato preoccupazioni legate alla salute come motivazione principale per diminuire il consumo di carne.
- Benessere animale: il 29% degli intervistati ha dichiarato di essere influenzato dalla consapevolezza riguardo al trattamento degli animali negli allevamenti.
- Impatto ambientale: il 26% ha evidenziato l’importanza di ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione alimentare.
Questi dati evidenziano come la consapevolezza riguardo ai temi della salute, dell’etica e dell’ambiente stia plasmando le scelte alimentari degli europei.
Crescita del mercato plant-based
In concomitanza con la diminuzione del consumo di carne, il settore dei prodotti plant-based sta vivendo un notevole boom. Secondo il report della GFI, circa il 28% degli europei consuma alimenti a base vegetale almeno una volta a settimana, con una particolare predilezione per le alternative vegetali al latte e ai formaggi. In Italia, il trend è simile: tra il 2021 e il 2023, le vendite di prodotti plant-based sono aumentate del 5,8%, con una crescita del 70% per le alternative vegetali al formaggio e del 15% per i sostituti della carne.
Questi dati suggeriscono che gli italiani, pur avendo una tradizione gastronomica fortemente legata al consumo di carne, stanno mostrando un’apertura crescente verso alternative più sostenibili. Questo cambiamento è alimentato non solo dalla necessità di adattarsi a nuove tendenze alimentari, ma anche dalla ricerca di un’alimentazione più sana.
Barriere al consumo di prodotti vegetali
Nonostante la crescente disponibilità e varietà di prodotti vegani, ci sono ancora delle barriere significative che limitano la diffusione di un’alimentazione plant-based. La GFI ha identificato due fattori principali che frena il passaggio a un’alimentazione più vegetale:
- Prezzo: Per il 40% degli intervistati, i prodotti vegetali sono considerati troppo costosi rispetto alle loro controparti animali.
- Appetibilità: Il 30% degli intervistati ha espresso preoccupazioni riguardo al gusto dei prodotti plant-based, ritenendoli meno appetitosi rispetto alla carne tradizionale.
Oltre a questi fattori economici e gustativi, esiste anche una forte componente culturale. Le tradizioni culinarie di molti paesi europei sono profondamente radicate nel consumo di carne, creando resistenze al cambiamento. Tuttavia, la crescente consapevolezza e l’apertura mentale verso nuove forme di alimentazione suggeriscono che il panorama potrebbe cambiare ulteriormente nei prossimi anni.
La domanda di alimentazione plant-based ha spinto l’industria alimentare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni. Oggi, il mercato offre una gamma sempre più ampia di alternative vegetali, che spaziano dalla carne coltivata a prodotti innovativi a base di legumi, cereali e alghe. Queste alternative non solo rispondono a esigenze nutrizionali e ambientali, ma rappresentano anche un’opportunità per i produttori di diversificare le loro offerte.
Il futuro dell’alimentazione sembra essere sempre più orientato verso scelte vegetali, ma è fondamentale che le istituzioni e i governi incentivino l’adozione di diete più sostenibili e meno impattanti per il pianeta. Se la tendenza attuale continuerà a crescere, potremmo assistere a una trasformazione sempre più marcata del panorama alimentare globale. L’obiettivo sarà rendere l’alimentazione plant-based non solo una valida alternativa, ma anche la scelta più conveniente, gustosa e accessibile per tutti.