Intervento di resezione epatica con il robot Da Vinci | Pixabay @bfk92 - alanews
Innovazione in chirurgia: effettuato, per la prima volta in Italia, un intervento al fegato con il sistema robotico Da Vinci Single Port
Il rappresenta un anno storico per la medicina italiana. Per la prima volta, un intervento di resezione epatica è stato realizzato utilizzando il sistema robotico Da Vinci Single Port presso l’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari. Questo evento segna un passo significativo nelle tecnologie chirurgiche e offre nuove speranze a pazienti affetti da patologie complesse.
L’operazione è stata condotta dal professor Riccardo Memeo, a capo dell’equipe di Chirurgia epatobiliopancreatica, mininvasiva e robotica. La paziente, una donna di 50 anni, si trovava in una situazione clinica delicata a causa di una neoplasia della colecisti. L’intervento ha previsto una resezione epatica e una colecistectomia, un’operazione che richiede precisione e competenza, soprattutto quando eseguita su un paziente affetto da tumori.
La resezione epatica è una procedura che comporta la rimozione di parte del fegato e può essere necessaria in vari casi, dalle neoplasie ai traumi. L’utilizzo della tecnologia robotica Da Vinci Single Port ha permesso di ridurre l’invasività dell’intervento, un aspetto cruciale per il recupero post-operatorio. Infatti, grazie a un unico braccio robotico multi-snodato, l’intervento è stato realizzato attraverso una sola incisione, a differenza della chirurgia tradizionale che solitamente richiede fino a quattro incisioni.
La paziente è stata dimessa dopo soli due giorni, in condizioni generali ottime e senza complicazioni post-operatorie. Questo risultato non è solo il frutto di una tecnologia avanzata, ma anche di un’equipe medica altamente qualificata. Il professor Memeo ha dichiarato: “La nostra esperienza e la nuova tecnologia si uniscono per offrire ai pazienti il miglior trattamento possibile. Siamo entusiasti di poter integrare il Da Vinci Single Port nella nostra pratica quotidiana”.
Nei giorni successivi all’intervento, cinque pazienti hanno già beneficiato delle potenzialità del nuovo sistema, con tre interventi oncologici in ambito urologico e due interventi nella chirurgia epatobilio-pancreatica. Questo rappresenta un significativo incremento delle possibilità terapeutiche offerte dall’ospedale Miulli, il quale, dal 2009, ha eseguito oltre 6.305 interventi con la tecnologia robotica Da Vinci.
L’adozione del Da Vinci Single Port non è solo un cambiamento tecnologico, ma riflette anche una trasformazione più ampia della chirurgia italiana. Il sistema robotico, introdotto in Italia nel 2005, ha rivoluzionato l’approccio chirurgico, permettendo interventi più precisi, con minori complicazioni e tempi di recupero più brevi. Tuttavia, la strada è ancora lunga: non tutte le strutture sanitarie hanno accesso a queste tecnologie avanzate, e le disparità regionali nella sanità italiana rimangono un tema di discussione.
In questo contesto, l’ospedale Miulli si posiziona come un centro di eccellenza, puntando su innovazione e formazione continua. L’Unità Operativa Complessa di Urologia, diretta dal professor Giuseppe Mario Ludovico, ha una consolidata esperienza nella chirurgia robotica e ha già iniziato a sfruttare le potenzialità del nuovo sistema per migliorare i risultati clinici.
La chirurgia robotica sta diventando sempre più parte integrante della medicina moderna, aprendo nuove strade per il trattamento di malattie complesse. Eventi come quello dell’ospedale Miulli non solo offrono speranza ai pazienti, ma pongono anche l’Italia in una posizione di rilievo nel panorama della chirurgia robotica mondiale. Gli sviluppi futuri saranno seguiti con interesse, mentre la comunità medica e i pazienti attendono con trepidazione le nuove frontiere della tecnologia chirurgica.
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