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Nitisinone: il farmaco che rende il sangue letale per le zanzare

Il nitisinone, un farmaco originariamente sviluppato per il trattamento di malattie rare, ha recentemente suscitato grande interesse nella comunità scientifica grazie alla sua sorprendente capacità di rendere il sangue umano letale per le zanzare. Uno studio innovativo pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine e condotto da un team di ricercatori dell’Università di Notre Dame e della Liverpool School of Tropical Medicine, guidato dal dottor Lee R. Haines, ha messo in luce nuove prospettive nel controllo delle popolazioni di zanzare. Questo aspetto è cruciale nella lotta contro la malaria e altre malattie trasmesse da questi insetti.

Contesto: la lotta contro le zanzare e la malaria

Le zanzare, in particolare quelle del genere Anopheles, sono conosciute come vettori della malaria, una malattia che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto in Africa. Ogni anno, la malaria provoca centinaia di migliaia di decessi, la maggior parte dei quali riguarda bambini sotto i cinque anni. Per contrastare questa emergenza, sono stati sviluppati vari approcci, tra cui:

  1. Uso di insetticidi
  2. Trappole
  3. Trattamenti antiparassitari

Attualmente, uno dei farmaci più utilizzati è l’ivermectina, un antiparassitario che riduce l’aspettativa di vita delle zanzare, diminuendo così il rischio di contagio. Tuttavia, l’ivermectina presenta svantaggi, come la tossicità per l’ambiente e il rischio di sviluppare resistenza negli insetti, spingendo i ricercatori a cercare alternative più efficaci e sicure.

Il meccanismo d’azione del nitisinone

Il nitisinone è già utilizzato nel trattamento di malattie rare come l’alcaptonuria e la tirosinemia di tipo 1, condizioni legate a un difetto nel metabolismo dell’amminoacido tirosina. Il farmaco agisce bloccando l’enzima 4-idrossifenilpiruvato diossigenasi (HPPD), impedendo l’accumulo di sottoprodotti tossici nel corpo umano. Questo stesso meccanismo rende il nitisinone letale per le zanzare.

Quando le zanzare succhiano sangue contenente nitisinone, il farmaco inibisce l’enzima HPPD anche nel loro organismo, portando a una rapida morte dell’insetto. Questo meccanismo mirato rappresenta una potenziale svolta nella lotta contro le malattie trasmesse dalle zanzare.

Efficacia del nitisinone contro le zanzare

Il team di ricerca ha condotto esperimenti su diverse specie di zanzare, in particolare sulle femmine di Anopheles gambiae, note per la loro capacità di trasmettere la malaria. I risultati hanno dimostrato che il nitisinone è tossico per le zanzare di tutte le età, incluse quelle resistenti agli insetticidi tradizionali. Il dottor Álvaro Acosta Serrano, autore corrispondente dello studio, ha dichiarato: “Le prestazioni del nitisinone sono state fantastiche. Questo medicinale ha un’emivita molto più lunga nel sangue umano rispetto all’ivermectina, il che significa che la sua attività antizanzare rimane in circolazione per molto più tempo.”

Questa caratteristica consente di ridurre la frequenza di somministrazione del farmaco, rendendo il trattamento più pratico e accessibile.

Sperimentazione e applicazioni future

Attualmente, i ricercatori stanno progettando di avviare studi clinici per determinare i dosaggi ottimali di nitisinone da utilizzare nel controllo delle zanzare. Il dottor Acosta Serrano ha affermato: “Il nitisinone è un composto versatile che può essere utilizzato anche come insetticida. Questo farmaco potrebbe rappresentare uno strumento di controllo efficace e a basso costo per la diffusione della malaria.”

Le potenziali applicazioni del nitisinone non si limitano solo all’uso umano. La possibilità di impiegarlo nel controllo delle popolazioni di zanzare potrebbe avere un impatto significativo sull’agricoltura e sulla salute pubblica, riducendo il rischio di trasmissione di malattie non solo agli esseri umani, ma anche agli animali.

L’emergere di farmaci come il nitisinone offre nuove speranze nella lotta contro le malattie trasmesse dalle zanzare. Con ulteriori ricerche e sperimentazioni, il nitisinone potrebbe diventare una componente cruciale di strategie integrate per il controllo delle zanzare e la prevenzione della malaria. La comunità scientifica e i responsabili delle politiche sanitarie devono continuare a collaborare per garantire che queste scoperte possano tradursi in interventi pratici e accessibili per le popolazioni più vulnerabili.

Redazione

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