Il sovrappeso e l’obesità interessano oltre il 60% della popolazione europea, aumentando i rischi cardiovascolari: il nuovo protocollo per la prevenzione
L’obesità è una delle sfide più gravi per la salute pubblica in Europa, con oltre il 60% della popolazione colpita da sovrappeso o obesità. Questo problema non è solo estetico, ma rappresenta un rischio sanitario significativo che aumenta la probabilità di malattie cardiovascolari, creando un circolo vizioso difficile da spezzare. In questo contesto, il congresso Change in Cardiology 2025, che si terrà a Torino dal 10 al 12 aprile, si propone di approfondire il legame tra obesità e patologie cardiache.
L’impatto dell’obesità sulla salute cardiovascolare
Recenti studi hanno evidenziato che il 41% dei pazienti cardiopatici è sovrappeso, mentre il 20% è obeso. Questi dati, presentati da esperti durante le conferenze preparatorie del congresso, mettono in luce un problema allarmante: circa 400.000 italiani convivono con obesità e scompenso cardiaco. Il dottor Marco Rossi, cardiologo dell’ospedale San Giovanni di Torino, afferma: “L’obesità non è solo un fattore di rischio, ma un acceleratore di malattie già esistenti. Il rischio di fibrillazione atriale è quasi il 50% più alto per chi è obeso, e il pericolo di infarto aumenta del 64%“.
I numeri preoccupanti in Piemonte
Analizzando i dati della regione Piemonte, la sorveglianza Passi 2022-2023 mostra che il 29,5% degli adulti è in sovrappeso e il 9,3% è obeso, corrispondente a oltre 320.000 adulti obesi nel territorio. Le malattie cardiovascolari sono una vera epidemia, con circa 10.000 casi di infarto miocardico registrati ogni anno. “Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Piemonte, con circa 17.000 decessi all’anno“, sottolinea la dottoressa Elena Bianchi, epidemiologa. È evidente che l’emergenza obesità richiede un’azione coordinata e strategie innovative.
Un approccio multidisciplinare alla prevenzione
Il congresso Change in Cardiology si propone di presentare un protocollo di prevenzione che integri percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali. L’obiettivo non è solo sensibilizzare su uno stile di vita sano, ma sviluppare programmi di intervento che coinvolgano nutrizionisti, psicologi e cardiologi. “La prevenzione è la chiave: un intervento tempestivo può cambiare la vita di molte persone“, spiega il dottor Giuseppe Verdi, uno dei relatori del congresso.
La lotta contro l’obesità e le malattie cardiovascolari è quindi una questione collettiva, che richiede l’impegno di tutti: istituzioni, professionisti della salute e cittadini. Sebbene la sfida sia grande, l’armonia di sforzi e conoscenze potrebbe finalmente portare a risultati significativi nella lotta contro questa epidemia silenziosa.