ROMA, 22 APR – Si è conclusa la missione della nave italiana Laura Bassi in Antartide, dopo 22mila chilometri e 46 giorni. Rientrata a Trieste, ha portato campioni di ghiaccio per il progetto Beyond Epica, utile per studiare il clima passato fino a 1,5 milioni di anni fa
Dopo un intenso viaggio di oltre 22.000 chilometri, la nave italiana Laura Bassi ha concluso la sua missione in Antartide, rientrando al porto di Trieste il 21 aprile 2025. Partita il 13 ottobre 2024 dal porto di Lyttelton in Nuova Zelanda, l’imbarcazione ha effettuato un’importante tappa a Milazzo e una successiva ad Ancona, portando con sé preziosi campioni di ghiaccio raccolti nell’ambito del progetto europeo Beyond Epica. Questo progetto, coordinato dall’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), mira a ricostruire il clima terrestre fino a 1,5 milioni di anni fa, fornendo dati fondamentali per comprendere i cambiamenti climatici attuali.
La missione della Laura Bassi
La Laura Bassi, unica rompighiaccio italiana dedicata alla ricerca oceanografica nei mari polari, ha svolto la sua 40esima spedizione scientifica, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca. La missione è stata gestita in modo coordinato dal CNR, dall’ENEA per le questioni logistiche e dall’OGS per la gestione operativa della nave. Franco Coren, direttore del Centro gestione infrastrutture navali dell’OGS, ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra: “La campagna di quest’anno ci ha posto davanti a sfide complesse che abbiamo cercato di affrontare nel migliore dei modi. Grazie alla collaborazione tra l’equipaggio, il personale tecnico e quello scientifico, siamo riusciti a completare il 100% delle attività logistiche e il 60% di quelle scientifiche in programma”.
Rotazioni e sfide affrontate
Durante il suo viaggio, la Laura Bassi ha completato due rotazioni dalla Nuova Zelanda all’Antartide, circumnavigando il Mare di Ross e raggiungendo la Base italiana ‘Mario Zucchelli’. Partita nuovamente il 5 marzo, la nave ha doppiato Capo Horn, prima di risalire l’Oceano Atlantico, un percorso che ha messo alla prova le capacità tecniche e logistiche dell’equipaggio. Questo viaggio non solo evidenzia l’impegno dell’Italia nella ricerca scientifica in ambienti estremi, ma contribuisce anche significativamente al dibattito globale sui cambiamenti climatici, un tema di crescente importanza nel contesto attuale.
Conclusione della missione
La missione della Laura Bassi rappresenta un passo importante per la scienza italiana e per la comunità internazionale, dimostrando come la collaborazione scientifica e l’impegno nella ricerca climatica siano fondamentali per affrontare le sfide del futuro. Con la conclusione di questa spedizione, l’Italia continua a svolgere un ruolo di primo piano nella ricerca polare, contribuendo a una migliore comprensione dei fenomeni climatici globali.