Bologna, 15 apr – L’ultimo rapporto Iffi rivela che in Italia ci sono state 620.000 frane fino al 2023, con 80.000 in Emilia-Romagna. Per affrontare il problema, sono stati destinati 100 milioni di euro dal Pnrr a 222 progetti. Il convegno al Saie Lab ha discusso di dissesto idrogeologico e ha presentato l’Osservatorio Saie sul mercato delle costruzioni. Nel 2024, il 44% delle imprese prevede un aumento del fatturato
L’Emilia-Romagna si conferma una delle regioni italiane più vulnerabili al dissesto idrogeologico, con un dato allarmante: il 13% delle frane italiane si trova in questa area. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), su un totale di 620.000 frane registrate in Italia fino al 2023, ben 80.000 frane sono localizzate in Emilia-Romagna. Questi numeri evidenziano l’urgenza di interventi strategici per la gestione del territorio e la protezione delle comunità locali.
Fondi e iniziative per la gestione del rischio
Per affrontare questa emergenza, il governo ha stanziato 100 milioni di euro attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), destinati a 222 progetti attivi in regione. L’Emilia-Romagna si colloca al secondo posto, dopo la Lombardia, per numero di iniziative finalizzate alla gestione del rischio di alluvione e alla riduzione del rischio idrogeologico. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che i fondi, pur essendo necessari, non bastano da soli. È essenziale sviluppare e implementare azioni efficaci per proteggere il territorio da frane e alluvioni.
L’importanza di un approccio integrato
Questi temi sono stati discussi al Saie Lab di Bologna, un evento che ha rappresentato una tappa importante dei laboratori itineranti organizzati dalla Fiera delle Costruzioni Saie. Durante l’incontro, esperti del settore hanno evidenziato l’importanza di un approccio integrato che unisca progettazione, edilizia e impianti, per affrontare le problematiche legate al dissesto idrogeologico e all’emergenza idraulica.
Le prospettive per il settore delle costruzioni
È stato presentato anche l’Osservatorio Saie, realizzato in collaborazione con Nomisma, che analizza l’andamento del mercato delle costruzioni in Emilia-Romagna. A fine 2024, le imprese attive nel settore delle costruzioni nella regione erano 65.210, corrispondenti al 17% del totale delle imprese. Il 44% delle aziende ha mantenuto un fatturato stabile, mentre il 12% ha registrato una crescita. Le previsioni per il 2025 sono positive, con il 44% delle aziende che prevede un incremento del fatturato, in linea con la media nazionale.
La situazione presenta sfide significative: le frane e i fenomeni di dissesto idrogeologico non solo danneggiano il patrimonio naturale, ma mettono in pericolo anche le infrastrutture e la sicurezza delle comunità. È cruciale che le autorità locali e regionali investano in progetti di prevenzione e promuovano una maggiore consapevolezza tra i cittadini riguardo ai rischi ambientali.
La gestione del territorio deve prevedere un approccio multidisciplinare, coinvolgendo urbanisti, ingegneri, geologi e cittadini. In questo contesto, la formazione e l’informazione diventano strumenti essenziali per affrontare la crisi climatica. L’Emilia-Romagna ha l’opportunità di diventare un modello di resilienza e innovazione, affrontando le sfide del cambiamento climatico con strategie sostenibili e mirate.