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La tempesta geomagnetica che ha colpito la Terra è in fase calante: ieri sera il picco

La tempesta geomagnetica di questi giorni ha raggiunto il picco di classe G4, segnalando un evento di severa intensità, prima di scendere a G1

Il 15 e 16 aprile 2025, la Terra ha sperimentato un’intensa tempesta geomagnetica, con il picco registrato tra le ore 18:00 e le 21:00 di ieri sera. Questo evento ha raggiunto la classe G4, un livello che indica un’intensità severa su una scala che va da G1 a G5. Le tempeste geomagnetiche di questa magnitudine possono avere effetti significativi sulla tecnologia terrestre e influenzare la vita quotidiana, dalla navigazione GPS alle comunicazioni radio.

Aurore boreali e impatti tecnologici

Secondo il portale Spaceweather.com, durante il culmine della tempesta sono state osservate spettacolari aurore boreali anche a latitudini insolitamente basse, come in alcune regioni della Francia, dove normalmente fenomeni di questo tipo si manifestano solo nei paesi più settentrionali. La tempesta geomagnetica, tuttavia, è ora in fase di attenuazione e ha già iniziato a scendere al livello G1.

Origine della tempesta geomagnetica

Il Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia statunitense NOAA ha spiegato che la tempesta è stata alimentata dall’orientamento del campo magnetico interplanetario. Nella giornata del 16 aprile, il campo magnetico del Sole, trasportato dal vento solare, ha mostrato un orientamento verso Sud, favorevole allo sviluppo di tempeste geomagnetiche. Recentemente, tuttavia, tale orientamento è cambiato, muovendosi verso Nord, una configurazione che riduce la probabilità di ulteriori intensificazioni.

Attività solare e brillamenti a raggi X

L’evento geomagnetico ha avuto origine da un’emissione di massa coronale (CME), un’espulsione di plasma solare causata da una protuberanza eruttiva. Queste protuberanze, composte da tubi di plasma, vengono proiettate oltre la superficie solare grazie all’azione del campo magnetico, presentando temperature più basse e una densità maggiore rispetto al plasma circostante.

In aggiunta, tra il 15 e il 16 aprile, il Sole ha emesso sei brillamenti a raggi X di classe C. Questi brillamenti, seppur non particolarmente potenti, rappresentano comunque un’attività solare significativa. La classe C indica eventi di bassa intensità, che non hanno solitamente un impatto rilevante sulla Terra, ma segnalano una fase di intensa attività solare che potrebbe preludere a eventi futuri più intensi. La continua osservazione di tali fenomeni è fondamentale per comprendere le dinamiche della nostra stella e il loro impatto sul nostro pianeta.

Redazione

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