La Commissione Pontificia chiede 700mila euro di arretrati (Light Version)
CRONACA (Napoli). “La Commissione Pontificia pare si stia muovendo per chiederci 700mila euro di arretrati per la gestione di resti archeologici di proprietà della Chiesa, ma non sanno che 12 anni fa, quando tutto questo ha avuto inizio, nessuno conosceva le catacombe di San Gennaro e il sito si presentava in condizioni improponibili. Chiediamo a Papa Francesco di inviare un suo collaboratore che ci ascolti e che capisca l’impossibilità, da parte nostra, di far fronte a una simile richiesta”. E’ l’appello lanciato da Enzo Porzio, uno dei soci fondatori dell’associazione “La Paranza”, che dodici anni fa, all’interno del tanto discusso Rione Sanità, ha ridato luce alle ‘Catacombe di San Gennaro’, due livelli di resti archeologici sotterranei che altrimenti non avrebbero più avuto visibilità. Da quel giorno, sono circa una cinquantina i ragazzi impiegati nella gestione del sito, un successo sia per il seguito didattico attuato dalle scuole, ma anche turistico. Una visibilità che ha attirato l’interesse dello Stato della Chiesa, che attraverso la Commissione Pontificia per l’archeologia sacra potrebbe richiedere il 50% degli introiti scaturiti nel corso degli anni. “Qualsiasi impresa che parte con un debito del 50% non presenta le condizioni per esistere” la triste constatazione del giovane Enzo. (Luca Leva)
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