Torino, il No Tav licenziato: “Oggi lasciano a casa chi è contro l’opera, domani chissà”
Sul Primo Maggio: “Dei poliziotti mi hanno detto che dovevo vergognarmi per aver portato mia figlia”
CRONACA (Torino). “Sono stato prima sospeso e poi definitivamente licenziato dall’Università di Torino, non per motivi inerenti al mio lavoro ma per aver partecipato a una manifestazione No Tav – a parlare è Pier Paolo Pittavino, licenziato da Unito perché coinvolto in un processo No Tav – Se il reato fosse stato commesso in un altro contesto, ci sarebbe stato il licenziamento? Ora spero in un reintegro, non tanto per me ma perchè è un pessimo precedente che con un esito differente potrà essere applicato in altri modi in futuro: oggi l’hanno applicato per un No Tav, domani chissà. Ieri ero al corteo del Primo Maggio, una data che sento particolarmente mia quest’anno: ritenenevo la mia presenza fondamentale, così come la presenza della mia famiglia, nonostante dei poliziotti mi abbiano detto che era vergognoso che avessi portato lì mia figlia” ha detto il torinese. ()
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