MILANO, 17 APR – Antonio Scinocca, 33 anni, e Antonino Parise, 43 anni, della gioielleria milanese Elysium, si difendono dalle accuse di riciclaggio, sostenendo di svolgere solo un’attività commerciale regolare. La giudice Lidia Castellucci deve decidere sulle richieste di arresti domiciliari
In merito al recente scandalo sulle scommesse dei calciatori, è in corso un’importante inchiesta a Milano che coinvolge Antonio Scinocca e Antonino Parise, due gioiellieri della rinomata gioielleria Elysium, accusati di riciclaggio per presunti legami con un giro di scommesse illegali. Durante gli interrogatori davanti al gip Lidia Castellucci, i due imprenditori hanno sostenuto di aver condotto esclusivamente vendite di orologi regolari, negando qualsiasi coinvolgimento in attività illecite.
Respingere le accuse
Nel corso degli interrogatori preventivi, Scinocca e Parise hanno categoricamente respinto le accuse, affermando di non aver mai ricevuto bonifici per vendite simulate destinate a coprire debiti di gioco di calciatori. La loro difesa, rappresentata dagli avvocati Vincenzo Maiolo Staiano e Salvatore Staiano, ha sottolineato che l’operato della gioielleria è completamente legittimo e non ha nulla a che vedere con il presunto sistema di riciclaggio emerso nelle indagini della Procura di Milano. La richiesta di misure cautelari, tra cui gli arresti domiciliari, è attualmente al vaglio del giudice, il quale dovrà valutare la posizione dei due imprenditori.
Indagini sul gioco d’azzardo
Le indagini sono emerse nell’ambito di un’operazione più ampia contro il gioco d’azzardo illegale, che ha già portato a numerosi arresti e sequestri. I magistrati stanno esaminando una rete complessa di soggetti coinvolti, tra cui calciatori e imprenditori, per scoprire eventuali traffici illeciti. Secondo fonti vicine all’inchiesta, l’ipotesi di un sistema di riciclaggio legato alle vendite di orologi è stata sollevata dopo la scoperta di transazioni sospette, ma i gioiellieri si dichiarano estranei a tali pratiche.