Giordano Bruno Guerri: “Razzismo diventato tabù dopo campi di concentramento nazisti”
“Prima ad allora le sue forme erano considerate normali”
Spettacolo (Milano). “I soldati italiani non erano razzisti, piacevano loro le ragazzine di colore. Dobbiamo pensare a prima che si scoprissero i campi di concentramento nazisti. Il razzismo da quel momento, soprattutto in Italia, è diventato un tabù. Prima di allora, quelle popolazioni erano considerate inferiori, che non riuscivano a produrre una cultura come noi la intendiamo, economia e ricchezza. Quanto agli ebrei, la situazione era peggiore: da secoli la Chiesa cattolica era su posizioni antiebraiche. L’espressione ‘perfidi ebrei, popolo deicida’ è stata eliminata dalla messa solo dopo il Concilio Vaticano II. Farinacci, che era uno dei più razzisti tra i fascisti noti, diceva che ‘la Chiesa ci ha insegnato a essere razzisti contro gli ebrei'”. Così Giordano Bruno Guerri alla presentazione del proprio libro “Benito. Storia di un italiano” alla libreria Rizzoli in Galleria a Milano. (Riccardo Sciannimanico/alanews)
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